Precise le Linee guida per la ripartenza della scuola a settembre. Il punto principale è tornare tra i banchi in presenza e sicurezza, mantenendo tra gli studenti la distanza delle «rime buccali», cioè tra le bocche e le teste. Il necessario distanziamento comporta classi più ampie o con un minor numero di studenti, presentando, però, rispettivamente, il problema dell’assenza di ambienti idonei e degli esuberi, gli studenti tagliati fuori da tali ipotetiche aule dimezzate.
Sono tante le difficoltà, ma il lavoro che si sta svolgendo è ancora maggiore, per garantire l’istruzione e la sicurezza a tutti i bambini e i ragazzi cui le scuole spalancheranno le proprie porte, come spiega il provveditore Filippo Ciancio, dirigente dell’ufficio scolastico provinciale.
“Non restiamo inermi. Stiamo seguendo le linee guida approvate e andando incontro alle esigenze di tutti, collaborando con i dirigenti delle scuole, la Città Metropolitana, il Comune. Il problema a Messina esiste, ma come esiste in generale a livello nazionale, ed è affrontabile. Noi, come Miur, stiamo provvedendo a fornire nuove classi con un organico aggiuntivo, stiamo aiutando le scuole a reperire i locali e sistemare quelli già presenti”.
La ricerca di nuovi locali verte, spiega Ciancio, anche su Ospedali e Chiese, tutti quegli ambienti che possono rispettare le stesse peculiarità scolastiche. “Non è una partita facile, già in condizioni ordinarie sono tante le scuole che presentavano problemi riguardanti il numero di studenti o la disponibilità degli ambienti non sufficiente”.
Accanto alla ricerca di nuovi locali si pone la possibilità di riadattare e adeguare quelli già presenti, “le risorse ci sono per finanziare le scuole, non sempre sono sufficienti, ma cerchiamo di sostenerle in ogni modo, le loro richieste sono ascoltate, eventuali spese anticipate potranno essere rimborsate, le classi per gli esuberi formate” spiega.
La situazione è chiara, in seguito ai vari incontri con i dirigenti sono precise le necessità e le problematiche cui far fronte e pronta anche la risposta dei Comuni. “Stiamo facendo il massimo, stiamo lavorando con il ministero, l’estate non ci sta fermando. Vogliamo iniziare l’anno scolastico in maniera regolare” continua Ciancio.
“Stiamo, poi, elaborando il maggior numero di soluzioni organizzative possibili, che consentano di far funzionare la scuola Post Covid. Per esempio, alleggerire il lavoro delle aule più numerose grazie a delle classi di appoggio con un organico secondario ridotto ma che possa sostenere i ragazzi nelle materie in cui hanno più difficoltà. Un’opportunità non indifferente per rendere i modelli organizzativi efficaci”.
Nei prossimi giorni le proposte saranno strutturate per i diversi organi. Tra le varie idee, continua quella della didattica a distanza.
“Un’altra soluzione, ove consentito, è ridurre gli orari tramite l’inserimento parziale della didattica a distanza. Durante la quarantena ha mostrato ottimi risultati, può essere mantenuta, non nella totalità del tempo, per fungere da strumento di sostegno importante senza perdere, però, i contatti umani tra i ragazzi, imprescindibili” sottolinea Ciancio.
L’ipotesi è quella dei doppi turni, ma non orari, come già proposto. “A turno gli studenti si divideranno tra coloro che seguono la lezione in classe e coloro che seguono il docente da casa”.
“I presupposti per una ripartenza, magari lenta ma poi ottimale, ci sono e saranno realizzabili” conclude il provveditore.