Una delegazione del Partito dei Comunisti Italiani ha incontrato ieri gli studenti del Liceo Maurolico e manifestato la piena solidarietà del partito.
I giovani hanno esposto i motivi dell’occupazione: la scuola pubblica valore essenziale della democrazia e della Costituzione Italiana.
“Gli studenti rappresentano quell’Italia democratica, che crede nei giusti principi e valori, che non sono quelli del profitto economico” e lotteranno perché la Scuola sia “costituzionale, pubblica, nazionale ed accessibile a tutti”.
“Abbiamo allestito dei banchetti – dice il rappresentante d’istituto, Pierbasilio Currò – in modo tale che i professori possano firmare e non avere problemi con lo stipendio. Noi non vogliamo ostacolare il loro ruolo; sappiamo bene che gli insegnanti sono i primi ad essere fortemente colpiti da queste leggi devastanti, la spending review su tutte. La nostra è una protesta costruttiva”.
“Alcuni professori – aggiunge Currò – si sono mostrati favorevoli a questa forma di protesta; altri, dovendo tenere fede al proprio ruolo, hanno ovviamente detto che si tratta di una follia o tutt’al più di una perdita di tempo. Ma noi, come ho detto prima, lo facciamo anche per loro. Professori e studenti, in questo momento, si trovano sullo stesso piano. Dobbiamo seguire un percorso di lotta comune”.
“Siete nel giusto – hanno detto i rappresentanti del Pdci – lottare contro i tagli alla scuola pubblica e contro la gestione della crisi da parte del governo è un sacrosanto diritto che deve espandersi fino ad arrivare alle finestre di chi detiene il potere decisionale”.
“Gli ultimi governi si sono prodigati per la distruzione della scuola pubblica in favore di quella privata, infatti, i finanziamenti a quest’ultima sono avvenuti con i tagli effettuati al bilancio del Ministero della Pubblica Istruzione: oltre 8 miliardi di euro da Berlusconi e più di 500 milioni di euro dal “tecnico” Monti. Come al solito la scure è ricaduta sulla pelle degli studenti, dei docenti e del personale della scuola, facendo subire all’offerta formativa un ridimensionamento tale da portare gli standard dell’istruzione ai livelli di paesi sottosviluppati. Non mollate, vi saremo accanto nelle vostre legittime rivendicazioni che sono quelle del pubblico diritto al sapere. Nel contempo istruitevi perché c’è bisogno della vostra intelligenza e organizzatevi perché c’è bisogno di tutta la vostra forza”.