FURCI SICULO – “Nei paesi del versante jonico i positivi al coronavirus sono tanti, al punto che molti paesi, compreso Furci, sono in zona arancione. Nonostante ciò ci è stato imposto il rientro a scuola (in un primo momento chiuso con ordinanza sindacale, successivamente revocata). Ci viene detto dal governo che la scuola è uno dei luoghi più sicuri… Non siamo d’accordo, non ci sentiamo sicuri e vogliamo dare un segnale”. E’ il coro unanime degli studenti dell’Istituto d’Istruzione superiore “Pugliatti” di Furci Siculo, che questa mattina si sono rifiutati di entrare in classe (meno di una decina quello che hanno deciso di fare lezione in presenza). E lo sciopero, ci è stato comunicato dagli stessi studenti nel pomeriggio, proseguirà anche domani, martedì.
“PERCHE’ NON USUFRUIRE DELLA DAD?”
“Siamo stati due anni in Dad proprio per una situazione del genere – incalzano gli studenti – perché non usufruire ancora una volta di questa possibilità? Fino a quando cioè raggiungiamo il picco di questa quarta ondata ed iniziano a diminuire sensibilmente i contagi? Dal nostro punto di vista la scuola in questo momento non è un luogo sicuro. Perché – si chiedono i ragazzi – rischiare cosi? Perché mettere in pericolo noi e le nostre famiglie? Basterebbe solo qualche settimana di Dad. Il sindaco di S. Teresa di Riva, il paese accanto a Furci – fanno notare gli studenti – ha chiaramente dichiarato che a prescindere dal parere dell’Asp, terrà le scuole chiuse”. Cosa non prevista, per la cronaca, in zona gialla ed arancione, ma solo laddove le Regioni o i Comuni sono tinti di rosso. “La scuola è chiusa dal 22 dicembre scorso – concludono i ragazzi – pertanto è logico che proprio a scuola non ci siano focolai come vien fatto notare dalle istituzioni, ma sicuramente una volta rientrati, non è difficile prevedere che possano registrarsi”.