Un’inedita alleanza M5S-Pd con connotazioni campanilistiche pro-Palermo scatena la rivolta a Taormina e nel messinese.
Tema del contendere è un presidio sanitario che funziona, la cardiochirurgia pediatrica al Sirina, che però secondo gli esponenti del M5S di Palermo e la segreteria provinciale del Pd sempre di Palermo non sarebbe né funzionale nè “baricentrica” causando costi alle mamme palermitane per poter stare al fianco dei bimbi ricoverati. Più conveniente e meno costoso sarebbe quindi un doppio trasferimento temporaneo ’Ismett e Civico di Palermo in attesa della realizzazione del Polo pediatrico. Ne consegue che stando a questa visione Palermo sia al centro della Sicilia, secondo una nuova visione geografico-sanitaria e che il presidio di Taormina, costato quasi 12 milioni di euro, non sarebbe all’altezza di un’offerta sanitaria adeguata alle esigenze delle famiglie palermitane (e le mamme di Caltanissetta? Di Enna, di Ragusa?).
Al fianco dei due deputati grillini, Giorgio Ciaccio e Giulia Di Vita, che hanno scritto all’assessore Gucciardi e presentato anche un’interrogazione alla Camera, si schiera il Pd palermitano, con una nota di Stefania Munafò:"Non è possibile per queste famiglie spostarsi a Taormina dove, peraltro, mancano le specialità pediatriche nè è valutabile come risolutiva la convenzione con il Bambin Gesù, mentre la soluzione Ismett-Civico sembra praticabile nell'interesse del sistema sanitario che eviterebbe, così, una pesante mobilità passiva.L'ospedale civico sta avviando la ristrutturazione delle sale ma l'Ismett sarebbe già in grado di fare da centro di riferimento essendo, fra l'altro, l'Università di Pittsburgh partner primario di Ismett, già dotata di un centro di cardiochirurgia pediatrica. L'assessore ha già dato la sua disponibilità ad un incontro nei prossimi giorni per cercare una soluzione che noi speriamo porti ad una convenzione proprio con Ismett".
D’altra parte c’è chi, come il manager dell’Asp Gateano Sirna, sin dall’agosto scorso ha ricordato come il trasferimento equivalga a buttar via risorse (anche umane e tecnologiche) investite nel presidio e come sia stato ridotto del 65% il costo della convenzione con il Bambin Gesù (da 8 milioni di euro a meno di 2). I viaggi della speranza inoltre sono diminuiti come attestato anche da un dossier che lo stesso Sirna ha trasmesso all’assessore Gucciardi. Insomma per l’Asp sarebbe un’incongruenza ed un errore cambiare rotta proprio adesso che la struttura sta decollando. A maggior ragione se la rotta viene cambiata, come dice il manager “per dare una mano a chi guarda solo il proprio orticello”.
Intanto l’8 marzo alle 16.30 è stata fissata la seduta aperta del Consiglio comunale di Taormina alla presenza anche dei deputati e dei sindaci del comprensorio.
“Giù le mani dal Sirina” ha dichiarato ieri il capogruppo di Sicilia Futura Beppe Picciolo ricordando che il trasferimento di una struttura che funziona e che ha abbattuto i costi in una sede palermitana non ancora adeguata in attesa di un successivo spostamento definitivo al Civico, comporterebbe, oltre che un paradosso anche “un danno erariale”.
Picciolo ha sottolineato come sia imminente la realizzazione dell’eliporto ma esista già nel frattempo la pista d’atterraggio e come la recente istituzione della Utin al Sirina consente l’eventuale ricovero degli immaturi affetti da gravi disfunzioni cardiache. “Nessuno nega l'importanza della buona sanità palermitana ma non possiamo consentire a nessuno di costruire mostri da sbattere in prima pagina per cavalcare logiche campanilistiche. A meno che non si traduca tutto nella morale della fiaba di Fedro della "Volpe e l'uva" ovvero non posso arrivare ad avere subito la cardiochirurgia pediatrica ed allora disprezzo quella che c'è ".
L’ipotesi di un intervento della Corte dei conti su un’operazione che comporterebbe ulteriori spese non è da escludere nel caso di un “doppio trasferimento”, peraltro incerto sulla tempistica definitiva. La convenzione tra il Sirina e il Bambin Gesù infine è a tempo, in attesa che si realizzi il Polo pediatrico a Palermo. Quel che poi ha scatenato ulteriori polemiche è stata l’aver rischiato di creare una discriminazione tra mamme di serie A e mamme di serie B.
“L’iniziativa del Movimento 5 Stelle ripropone i più vecchi schemi del campanilismo con il deputato Giorgio Ciaccio, palermitano, che chiede che di depotenziare l’offerta sanitaria della Sicilia Orientale per trasferire la struttura all'Ismett di Palermo- rincara la dose Filippo Panarello, deputato regionale del PD- E’ una ipotesi inaccettabile che non sarebbe giustificata né dal punto di vista sanitario né dal punto di vista economico: sulla struttura in questi anni sono stati fatti ingenti investimenti in termini finanziari, scientifici e di risorse umane. E se davvero sono emersi problemi nei rapporti con l’utenza la soluzione più logica sarebbe utilizzare l’eventuale somma necessaria al trasferimento per garantire una migliore accoglienza dei parenti dei piccoli pazienti”.
Mentre a Taormina scoppia la rivolta i due deputati grillini Ciaccio e Di Vita correggono il tiro: “Nessuna volontà di sguarnire Taormina. L’Ismett di Palermo deve essere la destinazione finale che non sbarra la strada al centro del Messinese. Chiediamo una soluzione a breve che dia risposte alle famiglie, evitando che vadano a Roma per ricevere l'assistenza completa. Per questo chiediamo che venga attivata la sede di Palermo, in via temporanea, in attesa dell'Ismep, come previsto dalla Regione, e che, al contempo, venga potenziata la sede di Taormina, anche in virtù delle peculiarità geografiche della Sicilia”.
Rosaria Brancato
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