Città ancora sporca e piena di rifiuti, Messinambiente assicura: “Martedì fuori dall’emergenza”

Ormai da settimane si rincorre la fine dell’emergenza rifiuti. Un’emergenza che quest’anno si è ripresentata puntuale con l’arrivo dell’estate, mettendo in ginocchio una città che ciclicamente soffre sotto il peso della sua spazzatura. Ormai da quasi un mese si fanno i conti con cumuli di immondizia che abbelliscono marciapiedi e strade, in moltissime zone la situazione è divenuta insostenibile tanto da spingere i sei presidenti delle circoscrizioni a chiedere l’intervento del Prefetto in sostituzione dell’amministrazione comunale, dopo le durissime contestazioni indirizzate all’assessore Daniele Ialacqua e l’ultimatum lanciato dai quartieri che non possono più sopportare una situazione ai limiti della vivibilità. La gente è stanca di convivere tra sporcizia e rifiuti e il caldo di questi giorni ha reso tutto ancora più critico. Innumerevoli le segnalazioni che continuano ad arrivare da ogni zona della città. Dall’affollatissima litoranea nord, via Consolare Pompea, ai villaggi è un tam tam di richieste di intervento indirizzate a Messinambiente. Le immagini dei cumuli di immondizia arrivano indistintamente da S. Margherita, Torre Faro (nonostante la raccolta porta a porta), Larderia Inferiore, via Palermo, Bordonaro, dalla statale 113.

Messinambiente continua a fare i salti mortali per riuscire a riportare la raccolta rifiuti sui giusti binari, ma di certo anche le vicende delle ultime settimane, con l’uscita di scena di Alessio Ciacci e l’arrivo di Giovanni Calabrò, hanno reso ancora più precaria una condizione già di per se complicata. Messinambiente è infatti prossima alla chiusura, l’amministrazione comunale ha concesso l’ultima proroga fino a settembre ma dovrebbe servire solo a garantire il tempo necessario per portare la gestione rifiuti all’Amam, anche se l’iter delle autorizzazioni necessarie sarà tutt’altro che semplice e veloce. Questo stato di liquidazione in cessazione ha praticamente legato le mani ad una società che già operava tra mille difficoltà e sempre con un deficit economico mensile di circa 400 mila euro, messo in luce anche da Ciacci e forse vero motivo dell’addio (temporaneo) dell’uomo rifiuti zero di Capannori. Nonostante tutto però il nuovo liquidatore Calabrò è fiducioso e assicura alla città che già martedì la situazione rientrerà nella normalità. “Facciamo i conti con le croniche difficoltà, dai mezzi vecchi alle difficoltà di gestire la piattaforma di Pace ogni qual volta salta un turno di scarico presso la discarica di Motta S. Anastasia. I rifiuti, superata una certa quantità, non possono più essere stoccati a Pace e restano sui mezzi che a loro volta non possono accogliere quelli che arrivano dalla raccolta che inevitabilmente deve essere stoppata” spiega Calabrò. Un circolo vizioso che gli amministratori spero di superare appunto entro il prossimo martedì, giorno in cui si conta di poter riutillizare a pieno regime la piattaforma di stoccaggio a Pace. “Non abbiamo la bacchetta magica ma dobbiamo cercare di rendere al cittadino il miglior servizio possibile, pure consapevoli che anche i messinesi possono far qualcosa per rendere più semplici gli interventi, come ad esempio evitare di gettare fuori dai cassonetti ogni genere di sacchetto o rifiuto.

Il direttore tecnico Roberto Lisi segnala che le zone ancora in emergenza sono diverse, anche se in generale già da qualche giorno si è ristabilita una generale condizione di normalità. A creare maggiori difficoltà sono le 121 discariche abusive a cielo aperto che inevitabilmente distraggono mezzi e personale da altri servizi. Ma entro martedì, stando alle previsioni, la situazione dovrebbe ristabilirsi.

Di certo i cittadini attenderanno con trepidazione. E non guasta un appello al buon senso e al senso civico dei messinesi affinchè non siano la prima causa della sporcizia che regna in città.

Francesca Stornante