I giorni dell’emergenza vera sono passati, ma restano gli strascichi di un’estate difficilissima, che ha messo a dura prova la pazienza dei messinesi e che ha spremuto una società che a fatica continua a gestire i servizi di igiene ambientale. La raccolta sta rientrando a regime. O quantomeno a regime in base a quanto ad oggi riesce a fare Messinambiente. Perché il problema di fondo è sempre lo stesso: una società in liquidazione, con croniche carenze strutturali, con difficoltà gestionali e organizzative, con budget evidentemente non sufficienti, non può gestire un servizio pubblico essenziale come quello di igiene ambientale. L’impegno e la buona volontà del liquidatore di Messinambiente Giovanni Calabrò non possono certo bastare. Le tante segnalazioni che continuano ad arrivare da ogni zona della città ne sono la prova. Sul numero Whatsapp di Tempostretto, nella sola giornata di ieri, sono arrivate più di una decina di immagini che riproducono sempre la stessa scena: cassonetti stracolmi e spazzatura intorno. Anzi ormai quella che sta creando più problemi è proprio l’immondizia depositata fuori dai cassonetti perché la raccolta viene effettuata ogni giorno ma la rimozione dei rifiuti fuori cassonetto dev’essere programmata ad hoc perché i mezzi che Messinambiente utilizza non sono idonei a questo tipo di servizio. Dunque altro lavoro che la società in questo momento non riesce a programmare tutti i giorni sui 1500 cassonetti sparsi per la città. Le criticità sono dunque ancora tante, la zona nord continua a soffrire per l’altissimo concentramento di turisti e residenti stagionali, da Rodia a Mortelle sono quotidiane e numerosissime le richieste di intervento e pulizia, soprattutto sulla strada statale, negli ultimi giorni la zona è stata quasi interamente ripulita ma in questo periodo mantenere in buone condizioni l’intera riviera nord si è rivelata una mission impossible.
Il problema discarica ormai è stato superato, Messinambiente sta portando in discarica 295 tonnellate di rifiuti al giorno, quantità sufficiente a smaltire quanto la città produce in termini quantitativi, il fatto che però la città sia ancora sporca è la chiara testimonianza che le cause di un’emergenza ormai ordinaria non sono da ricercare ogni volta in un nuovo ostacolo, ma hanno radici più profonde che fino ad oggi non sono state affrontate da questa amministrazione, né in un verso né nell’altro. Perché da un lato l’amministrazione Accorinti ha permesso a Messinambiente di continuare a sopravvivere, tra l’altro senza mettere i commissari che si sono succeduti nelle condizioni di poter fare meglio, così come loro stessi hanno sempre evidenziato, viste le condizioni di partenza della società. Dall’altro lato si sono spesi tre anni nella programmazione di una Multiservizi di cui oggi non vi è ancora traccia, si sono spese risorse ed energie per creare un’Amam acqua e rifiuti che è naufragata prima ancora di nascere e si è andato avanti a suon di proroghe, ordinanze ed emergenze. I risultati oggi sono sotto gli occhi di tutti ogni giorno. Come a Gravitelli, dove la spazzatura aspetta da ferragosto di essere raccolta ed è stata già data alle fiamme due volte. Come in via Seminario estivo, dove si aggiunge l’inciviltà di molti messinesi. Come in via Pietro Castelli, dove i residenti vedono crescere le cataste da oltre una settimana. Come in via Santa Maria del Selciato, pieno centro città, dove la spazzatura sta per arrivare al primo piano. L’elenco può continuare ancora ma bastano le immagini. Non bastano invece, evidentemente, le azioni amministrative e politiche messe in atto fino ad oggi, continuando a trascinare un sistema vecchio di quasi vent’anni e che ha prodotto solo disastri. Il liquidatore di Messinambiente nei prossimi giorni ha deciso di presentare pubblicamente il bilancio 2015 della società per parlare con numeri alla mano. Ma se da quei numeri non si trarranno le necessarie conseguenze allora si rischia un altro passaggio a vuoto. Intanto il tempo continua a scorrere e l’unica assoluta certezza che rimane è la spazzatura. Intanto il Consiglio comunale dedicherà una seduta straordinaria alla problematica,così come fatto altre volte in questi anni.
Francesca Stornante