L’avvocato Aurora Notarianni ha scritto al comandante della Capitaneria di Porto di Messina, Antonio Musolino.
Il legale parla in rappresentanza dei marinai e mozzi Rosario Buda, Massimo Mancuso, Nicola Mancuso, Giacomo Mancuso, Giuseppe Scarcella, Lorenzo Sulfaro, Natale Tripodi, Domenico De Biasi, Giuseppe Caminiti, Carmelo Silvestro, Pietro Oteri e Santo Rando.
Scrive la Notarianni: “In forza di sentenze del Tribunale di Messina, i marittimi in epigrafe hanno diritto ad essere riammessi nel posto di lavoro alle dipendenze di RFI, società del Gruppo Ferrovie dello Stato.
Con ordinanza del Tribunale di Messina è stata disposta l’immediata sospensione della procedura di selezione e dell’efficacia degli atti consequenziali con ordine a Bluferries, società del Gruppo Ferrovie dello Stato, di rinnovare la procedura di selezione per l’assunzione di personale, rimuovendo dall’avviso le discriminazioni accertate e fissando un nuovo termine per la presentazione delle domande.
Nonostante i provvedimenti giudiziali esecutivi, ho potuto verificare attraverso il sito www.ucgm.altervista.org che continuano gli imbarchi di marittimi a tempo determinato, mi è giunta altresi notizia che prestano la loro attività sulle navi di Bluferries s.r.I., in violazione dei diritti dei miei clienti marinai e mozzi, giovani neo assunti che non sono neppure in possesso di tutti i requisiti richiesti per l’accesso alle selezioni (in particolare i certificati MAMS e MABEV).
Alla luce di ciò, chiedo che, previa attenta verifica, impedisca il protrarsi di un comportamento che, così come delineato, integra la fattispecie di reato di cui all’art 388 c.p. in quanto elusivo delle disposizioni del Giudice del Lavoro che ha riconosciuto il diritto dei miei clienti.”