L’Unione europea e la tutela dei diritti dei minori, i rapporti tra giovani, mafie e società civile, il ruolo del volontariato e dell’associazionismo nei quartieri difficili, il supporto dei centri educativi per minori e famiglie e, infine, le misure per depotenziare e contrastare la criminalità organizzata. Sono questi alcuni dei temi che verranno affrontati il prossimo 9 novembre, alle ore 10.00, presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Messina, in occasione del IV seminario organizzato nell’ambito del progetto “Le(g)ali si può”, finanziato dal Piano Azione Coesione “Giovani no profit” dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’iniziativa promossa dall’Associazione Bios, ente capofila del progetto, è rivolta principalmente a giovani, studenti, operatori sociali, legali e avvocati e vedrà la partecipazione dell’europarlamentare Caterina Chinnici, già a capo del Dipartimento per la giustizia minorile, del dottor Mario Schermi, formatore dell’Istituto Centrale di Formazione del Dipartimento di Giustizia Minorile, del professor Giovanni Moschella presidente del “Centro Studi e ricerche sulla criminalità mafiosa e sui fenomeni di corruzione nella P.A." dell’Università di Messina, del professor Dario Caroniti, direttore del Centro di Orientamento e Placement dell’Ateneo peloritano, di Angela Rizzo presidente dell’Associazione Cameris e Tino Cundari, vice- presidente della coop CAS.
Il progetto “Le(g)ali si può” mira, in particolare, alla diffusione della legalità tra i giovani, attraverso l’impegno civico e la partecipazione attiva alle problematiche sociali, la cooperazione in attività di sostegno alle fasce deboli, la promozione di attività che avvicinino i giovani alle istituzioni anche attraverso politiche di inclusione di soggetti provenienti da contesti svantaggiati e di integrazione di giovani stranieri.
Il seminario “Giovani e Mafie: prevenzione, reclutamento e strategie di contrasto” si inserisce nell’ambito dell’attività formativa e informativa prevista dal progetto e realizzata attraverso convegni ed incontri pubblici che nei prossimi mesi coinvolgeranno anche istituti secondari cittadini, svolti in concomitanza con un'attività di prevenzione e contrasto alla delinquenza giovanile effettuata dalle parrocchie di quartieri a rischio della città come Gravitelli e Camaro anche attraverso attività ludico-ricreative e di animazione territoriale.
L’ultima fase del progetto prevede, inoltre, un'attività di (re)inserimento e orientamento socio-lavorativo rivolta a giovani svantaggiati che sarà supportata dai numerosi partner progettuali, tra cui il Centro per l’Orientamento e il Placement dell’Ateneo di Messina.