Doveva essere il nuovo fiore all'occhiello della flotta delle Ferrovie dello Stato, così era stata inaugurata lo scorso 26 luglio con una grande cerimonia che aveva portato in città i vertici di Rfi. La nave Messina, così ribattezzata in omaggio alla città dello Stretto, non è però riuscita neanche a raggiungere il traguardo del primo mese di navigazione. Ieri pomeriggio intorno alle 16 aveva da poco lasciato la banchina, a bordo c'era un treno merci. Dopo pochi minuti il guasto ai due motori e il rientro in porto.
Il nuovo traghetto ha dovuto fermare la sua corsa e da ieri è fermo perché non è stato più possibile rimetterlo in navigazione. La navigazione ferroviaria nelle acque dello Stretto resta così in mano all'unica nave rimasta, la Iginia che, meglio non dimenticarlo, ha sulle spalle ben 40 anni di onorata carriera. Adesso si attende in città l'arrivo degli operai che l'hanno costruita perché il personale che attualmente è in servizio sulla nave non è stato adeguatamente istruito a fronteggiare questo tipo di problematiche.
Per questi motivi il sindacato Orsa, che già ieri aveva proclamato lo sciopero fissato per il prossimo 12 settembre, punta il dito contro la dirigenza locale che evidentemente non ha ritenuto opportuno formare nel modo adeguato il personale.
Tra l'altro già nelle scorse settimane la Messina aveva registrato dei problemi ad uno dei motori. Problemi a quanto pare sottovalutati e che hanno portato ieri al fermo totale.
Francesca Stornante