Lo stillicidio continua, Messinambiente sempre sull'orlo del baratro. Oggi scioperano i lavoratori

Lo stillicidio continua, Messinambiente sempre sull’orlo del baratro. Oggi scioperano i lavoratori

Francesca Stornante

Lo stillicidio continua, Messinambiente sempre sull’orlo del baratro. Oggi scioperano i lavoratori

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lunedì 16 Maggio 2016 - 23:04

I lavoratori hanno scelto di non revocare lo sciopero perché questa volta non è arrivata nessuna rassicurazione e nessun impegno per il pagamento degli stipendi. La cosa peggiore per i lavoratori è il non avere nessuna notizia o certezza. Soffre anche la società, ci sono risorse per arrivare fino all'inizio della prossima settimana, ma dipende tutto dal bilancio

La storia si ripete. Come ormai ogni mese. Stavolta però nessun passo indietro: i lavoratori di Messinambiente oggi scioperano. O quantomeno hanno deciso di non revocare lo sciopero, anche se, come comunicato dal commissario Giovanni Calabrò, a metà mattinata non si sono riscontrati particolari problemi e i servizi stanno funzionando regolarmente. In questi ultimi mesi avevano deciso di fermarsi appena un passo prima di arrivare ad incrociare le braccia, affidandosi e promesse e rassicurazioni su quegli stipendi sempre più in ritardo. Oggi invece hanno scelto lo sciopero, anche se sicuramente i numeri dell'adesione non saranno significativi. Resta comunque l'obiettivo di dire basta ad un lento stillicidio che sta mettendo in ginocchio lavoratori e azienda. Senza bilancio di previsione 2015, infatti, Messinambiente ha vissuto fino ad oggi sul filo. Sempre in emergenza finanziaria che purtroppo si è trasformata spesso in emergenza rifiuti. Il mese scorso la soluzione in extremis per scongiurare il blocco totale dei servizi era arrivata grazie ad una transazione tra Comune e società tirata fuori dal cilindro. Transazione che aveva permesso, dopo giorni di rimpalli e lungaggini burocratiche, di far arrivare nelle casse di Messinambiente circa 1, 4 milioni di euro che sono bastati a malapena a pagare gli ultimi stipendi di marzo e qualche fornitore, soprattutto quelli “vitali” per garantire i servizi, quindi gasolio, officine e ditte da cui si noleggiano i mezzei. E per questo mese cosa accadrà? Nessuno oggi riesce a dare una risposta. Tutto dipende dal bilancio di previsione di Palazzo Zanca che però è ancora sotto la lente dei Revisori dei conti. Per esitare il documento finanziario e approvarlo in aula ci vorranno ancora dei giorni. Quindi Messinambiente e i suoi lavoratori continueranno a soffrire. Nessuna rassicurazione, nessun impegno da parte dell’amministrazione comunale. Guardando avanti non vedono nessun futuro, né a breve né a lungo termine.

Un tentativo per tamponare ancora una volta e soprattutto mettere Messinambiente in condizione di poter lavorare e pagare i suoi lavoratori era stata ipotizzata attivando la procedura della certificazione del credito, operazione consente ai Creditori della Pubblica amministrazione. di chiedere la certificazione dei crediti relativi a somme dovute per somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali e di tracciare le eventuali successive operazioni di anticipazione, compensazione, cessione e pagamento, a valere sui crediti certificati. Di certo però non è una procedura che si attiva in un paio di giorni, ci vorrebbe almeno un mese per sbloccare le somme che Messinambiente vanta nei confronti del Comune. E dunque oggi si sciopera perché stavolta davvero da Palazzo Zanca non si sbilancia più nessuno.

Ovviamente non sono solo i lavoratori a scontare le conseguenze della mancata approvazione del bilancio ma l’intera società. Il commissario Giovanni Calabrò spiega che le esigue risorse ricevute il mese scorso consentiranno di arrivare alla prossima settimana. I guai protebbero iniziare già nel prossimo week end ed è un rischio che sul fronte rifiuti la città non può permettersi. L’ultima fornitura di gasolio che l’azienda potrà pagare arriverà sabato, poi non ci sarà più nulla. E a cascata cadrebbero tutti i servizi svolti da Messinambinete. Un copione che si ripete sempre uguale.

Francesca Stornante

2 commenti

  1. I dipendenti di MESSINAMBIENTE non hanno ancora capito che i loro stipendi dipendono dalla TARI pagata da noi messinesi, altrimenti nisba picciuli. Gli incassi aggiornati al 12 maggio dal tesoriere UniCredit sono pari a €8.855.133, mentre quelli dell TARES degli anni precedenti €131, mentre i trasferimenti in direzione della partecipata sono pari a €7.205.910. Il Bilancio di Previsione non c’entra niente, il servizio rifiuti si finanzia al 100% con la TARI, concepita come tributo di scopo. Gli incassi TARI sono relativi all’ultima rata del 2015, quelle del 2016 non sono ancora arrivate. Per sopperire alla carenza di liquidità la TARI 2016 sarà versata entro la fine dell’anno, ma c’è il problema degli evasori, a quando il loro elenco?

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  2. I dipendenti di MESSINAMBIENTE non hanno ancora capito che i loro stipendi dipendono dalla TARI pagata da noi messinesi, altrimenti nisba picciuli. Gli incassi aggiornati al 12 maggio dal tesoriere UniCredit sono pari a €8.855.133, mentre quelli dell TARES degli anni precedenti €131, mentre i trasferimenti in direzione della partecipata sono pari a €7.205.910. Il Bilancio di Previsione non c’entra niente, il servizio rifiuti si finanzia al 100% con la TARI, concepita come tributo di scopo. Gli incassi TARI sono relativi all’ultima rata del 2015, quelle del 2016 non sono ancora arrivate. Per sopperire alla carenza di liquidità la TARI 2016 sarà versata entro la fine dell’anno, ma c’è il problema degli evasori, a quando il loro elenco?

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