La storia si ripete. Come ormai ogni mese. Stavolta però nessun passo indietro: i lavoratori di Messinambiente oggi scioperano. O quantomeno hanno deciso di non revocare lo sciopero, anche se, come comunicato dal commissario Giovanni Calabrò, a metà mattinata non si sono riscontrati particolari problemi e i servizi stanno funzionando regolarmente. In questi ultimi mesi avevano deciso di fermarsi appena un passo prima di arrivare ad incrociare le braccia, affidandosi e promesse e rassicurazioni su quegli stipendi sempre più in ritardo. Oggi invece hanno scelto lo sciopero, anche se sicuramente i numeri dell'adesione non saranno significativi. Resta comunque l'obiettivo di dire basta ad un lento stillicidio che sta mettendo in ginocchio lavoratori e azienda. Senza bilancio di previsione 2015, infatti, Messinambiente ha vissuto fino ad oggi sul filo. Sempre in emergenza finanziaria che purtroppo si è trasformata spesso in emergenza rifiuti. Il mese scorso la soluzione in extremis per scongiurare il blocco totale dei servizi era arrivata grazie ad una transazione tra Comune e società tirata fuori dal cilindro. Transazione che aveva permesso, dopo giorni di rimpalli e lungaggini burocratiche, di far arrivare nelle casse di Messinambiente circa 1, 4 milioni di euro che sono bastati a malapena a pagare gli ultimi stipendi di marzo e qualche fornitore, soprattutto quelli “vitali” per garantire i servizi, quindi gasolio, officine e ditte da cui si noleggiano i mezzei. E per questo mese cosa accadrà? Nessuno oggi riesce a dare una risposta. Tutto dipende dal bilancio di previsione di Palazzo Zanca che però è ancora sotto la lente dei Revisori dei conti. Per esitare il documento finanziario e approvarlo in aula ci vorranno ancora dei giorni. Quindi Messinambiente e i suoi lavoratori continueranno a soffrire. Nessuna rassicurazione, nessun impegno da parte dell’amministrazione comunale. Guardando avanti non vedono nessun futuro, né a breve né a lungo termine.
Un tentativo per tamponare ancora una volta e soprattutto mettere Messinambiente in condizione di poter lavorare e pagare i suoi lavoratori era stata ipotizzata attivando la procedura della certificazione del credito, operazione consente ai Creditori della Pubblica amministrazione. di chiedere la certificazione dei crediti relativi a somme dovute per somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali e di tracciare le eventuali successive operazioni di anticipazione, compensazione, cessione e pagamento, a valere sui crediti certificati. Di certo però non è una procedura che si attiva in un paio di giorni, ci vorrebbe almeno un mese per sbloccare le somme che Messinambiente vanta nei confronti del Comune. E dunque oggi si sciopera perché stavolta davvero da Palazzo Zanca non si sbilancia più nessuno.
Ovviamente non sono solo i lavoratori a scontare le conseguenze della mancata approvazione del bilancio ma l’intera società. Il commissario Giovanni Calabrò spiega che le esigue risorse ricevute il mese scorso consentiranno di arrivare alla prossima settimana. I guai protebbero iniziare già nel prossimo week end ed è un rischio che sul fronte rifiuti la città non può permettersi. L’ultima fornitura di gasolio che l’azienda potrà pagare arriverà sabato, poi non ci sarà più nulla. E a cascata cadrebbero tutti i servizi svolti da Messinambinete. Un copione che si ripete sempre uguale.
Francesca Stornante