Fumata nera. L’ennesima. E così scatta lo sciopero nel martoriato mondo dei servizi sociali. Hanno deciso di fermarsi oggi i lavoratori delle cooperative che gestiscono alcuni dei servizi resi dal Comune alle fasce deboli della popolazione. Circa 210 operatori oggi incrociano le braccia perché da Palazzo Zanca non sono arrivate le risposte che attendevano. Dopo le proteste dei giorni scorsi avevano concesso all’amministrazione Accorinti qualche giorno di tempo per fare il punto della situazione sul pagamento delle fatture alle cooperative, ma ieri sera la brutta notizia: il Comune in questo momento non è in grado di dare rassicurazioni ai lavoratori, probabilmente i pagamenti potranno arrivare nella prima decade di febbraio. Una situazione insostenibile per gli operatori dei servizi sociali, già fermi con gli stipendi ai mesi di ottobre e con le cooperative che hanno già messo in chiaro che non potranno più anticipare soldi se il Comune non farà la sua parte. E’ quanto è emerso dall’incontro che si è svolto ieri sera tra la segretaria della FP CGIL, Clara Crocé, le Rsa della FP CGIL, il vice sindaco Signorino, il ragioniere generale Cama.
Oggi in sciopero il personale del servizio di assistenza domiciliare anziani (Orsa Maggiore), del servizio di trasporto e assistenza disabili nelle scuole(Progetto Via), i dipendenti dei Cag di Giostra e Bordonaro, (Azione Sociale).
“Alcuni dipendenti sono in attesa dello stipendio di dicembre, altri novembre, altri ancora ottobre. Non è importante sapere chi aspetta quanto – ha evidenziato la Crocé – perché la gravità del fatto non cambia. I lavoratori devono avere garanzie e non elemosinare ciò che è un loro diritto. E’ impensabile che si debba continuare a sopravvivere perché in balia di un ente appaltante (il Comune) non in grado di liquidare le fatture nei tempi previsti, e un appaltatore (le cooperative), sprovviste della necessaria capacità economica per anticipare gli stipendi. Cama e Signorino hanno detto che i pagamenti verranno effettuati presumibilmente nella prima decade di febbraio, ma non sono queste scadenze di cui devono avere preoccupazione i dipendenti. Non siamo più disposti ad accettare che la gestione di un settore così importante e delicato avvenga senza alcuna contezza delle risorse finanziarie, perché ciò impedisce, anche al nuovo assessore, di poter tentare la strada di una programmazione organica”.
Un’altra conseguenza della mancanza del bilancio di previsione 2015, un’altra conseguenza che colpisce centinaia di famiglie tra lavoratori e utenti dei servizi. “Chiediamo che la Giunta chiarisca cosa e quanto intende investire nel settore sociale, altrimenti non sarà possibile andare avanti” ha ammonito la sindacalista. E oggi si torna al Comune per far sentire la voce di chi continua a dover protestare per stipendio e futuro. Un film che purtroppo va avanti da anni e a cui questa amministrazione non è riuscita a dare un lieto fine.