Scuole al freddo, la saga continua. Si sono placate le fortissime polemiche dei giorni scorsi che hanno fatto scoppiare un vero e proprio caso politico a Palazzo Zanca, ma i disagi continuano nonostante la terza ordinanza del sindaco Renato Accorinti di sabato pomeriggio. Un’ordinanza che ha provato a correggere la mole di errori che erano stati fatti nei due provvedimenti dello scorso giovedì, quando il primo cittadino decretò la chiusura di quasi 40 plessi scolastici, gettando nel caos dirigenti, docenti e centinaia di famiglie. Un’ordinanza che però sospenderebbe ancora fino a giovedì tutte le attività didattiche in vari plessi di 12 istituti comprensivi della città, un’ipotesi che a quanto pare i dirigenti scolastici non hanno intenzione di rispettare, considerata la libertà di azione che quella stessa ordinanza ha concesso. Accorinti infatti, probabilmente proprio per non creare più danni di quanto già non ne fossero già stati fatti, nell’ultimo atto di sabato pomeriggio ha lasciato ai presidi la discrezionalità delle decisioni sui rispettivi istituti: «Si lascia al Dirigente scolastico di sospendere le attività didattiche nel caso di mal funzionamento degli impianti di riscaldamento fino al 18 gennaio. I dirigenti scolastici, anche prima della data stabilita, possono provvedere a riaprire le scuole al verificarsi di condizioni climatiche che garantiscano lo svolgimento delle attività scolastiche». E infatti già oggi sono riprese le attività in molti dei plessi che erano stati inseriti in ordinanza, mentre altri si preparano a riaprire i cancelli già da domani. Alcuni presidi hanno invece optato per il trasferimento delle classi che si trovano in strutture ancora al gelo in altri plessi dove invece i riscaldamenti fuzionano. Poiché è assolutamente impensabile che si continuino a perdere giorni di scuola, soprattutto in istituti in cui gli impianti di riscaldamento mancano totalmente e dunque non ci saranno soluzioni a breve termine.
Ecco le decisioni prese dai dirigenti degli istituti inseriti in ordinanza:
Istituto comprensivo Manzoni Dina e Clarenza: da domani, martedì 17, le attività didattiche dei plessi Pirandello e Collereale si svolgeranno al plesso Manzoni;
Istituto comprensivo La Pira Gentiluomo: Rimangono sospese le attività didattiche della Primaria Gentiluomo di viale Europa e della scuola dell’Infanzia di Bisconte;
Istituto comprensivo Tremestieri: martedì 17 e mercoledì 18 le attività della Scuola Primaria di Tremestieri di via salita Larderia si svolgeranno nel plesso della scuola primaria di Tremestieri G. Martino;
Istituto comprensivo Mazzini Gallo: riprendono le lezioni in tutti i plessi della Media Gallo, Primaria Mazzini e Infanzia Mazzini di via Natoli;
Istituto comprensivo Battisti-Foscolo: le classi della Media Juvara di piazza Casa Pia continuano le attività nel plesso della Foscolo;
Istituto comprensivo Villa Lina-Ritiro: le attività della Primaria Lombardo Radice di via Palermo vengono garantite presso il plesso Cesareo;
Istituto comprensivo Albino Luciani: la dirigente scolastica ha disposto la ripresa dell'attività di Primaria, didattica nel plesso Albino Luciani di contrada Gazzi Fucile per tutte le classi di Infanzia, Primaria e Secondaria;
Istituto comprensivo Evemero da Messina: in questo caso già da sabato pomeriggio la scuola aveva comunicato che nessuna lezione sarebbe stata sospesa, dunque si procede regolarmente in tutti i 10 plessi dell’istituto.
Quasi tutti gli istituti dunque riprendono regolarmente a fare lezione. I dirigenti scolastici hanno trovato soluzioni alternative per garantire comunque agli alunni le consuete attività didattiche e in ogni caso, anche senza riscaldamenti, hanno deciso di riaprire le scuole perché di certo non si può continuare così con temperature che, tutto sommato, non sono da emergenza. Resta ovviamente grave che decine di scuole siano totalmente sprovviste di impianti, così come è grave che si sia dovuti arrivare a soluzioni così drastiche per fronteggiare problemi di manutenzione lì dove invece gli impianti ci sono ma non funzionavano. E al di là dell’emergenza di questi giorni, l’attenzione su questo argomento dovrebbe rimanere altissima.
Anche i 440 alunni della Leopardi vorrebbero tornare a scuola, anche se in quel caso il problema non è legato ai riscaldamenti. Oggi il professor dell’Università di Catania Caliò, che ha firmato la relazione secondo cui la scuola può riaprire, si è recato insieme ai tecnici del Comune in sopralluogo presso la sede di piazza Stella Maris a Minissale. Il sopralluogo ha avuto esito positivo e adesso si attende solo l’ordinanza del sindaco che riaprirà l’istituto che era stato chiuso dall’Ispettorato del Lavoro per motivi sismici.
Altre novità arrivano invece dagli istititi superiori. Come previsto dall’ordinanza, resteranno ancora chiusi l’Istituto tecnico Jaci e il Nautico Caio Duilio, oggi però all’elenco se ne sono aggiunti altri due, dove i dirigenti scolastici hanno deciso di siglare la chiusura per i prossimi due giorni proprio per il troppo freddo e l’impossibilità di garantire ambienti adeguati a studenti, docenti e personale. Domani e mercoledì niente lezioni al Liceo scientifico Archimede e al Liceo classico Maurolico.
Il caos scuole che è scoppiato a Messina rischia adesso di finire anche sui tavoli dell’assessore regionale Bruno Marziano. Giambattista Coltraro, di Sicilia Democratica, intende, infatti, presentare un’interrogazione per accendere i riflettori regionali sulla pessima gestione del settore scuole da parte dell’amministrazione Accorinti: «Pessima programmazione e la pezza per rattoppare è peggio del buco. L’ondata di freddo inusuale che nell’ultima settimana ha colpito la Sicilia era stata ampiamente prevista dai meteorologi, ecco perchè non mi spiego la mancata programmazione da parte dell’amministrazione comunale per rendere frequentabili le aule. E, oltre a questo, apprendo dalla stampa cittadina della pessima gestione dell’emergenza, con ordinanze poco chiare, in cui si formulano elenchi di scuole chiuse a causa della mancanza di riscaldamenti, molte delle quali, invece, ne sono dotati ed altre, che ne sono prive, rimangono aperte perchè non inserite nell’elenco. Poi una seconda ordinanza riduce il numero delle scuole in elenco, infine una terza. Il tutto ovviamente con grandi disagi nelle famiglie, che non sanno se mandare i figli a scuola o no. Nè programmazione, nè capacità di gestire l’emergenza freddo, dunque, al Comune di Messina, che comunque dovrà spiegare come abbia gestito le risorse destinate alla manutenzione e l’efficienza delle scuole nelle quali ha competenza specifica. Mi impegno – conclude Coltraro – a presentare un’interrogazione all’assessore alla Formazione, Bruno Marziano, affinché intervenga in tempi brevi per la risoluzione della problematica e verifichi eventuali violazioni amministrative. Il diritto alla scuola non può essere sospeso per il maltempo, è intollerabile”.
Francesca Stornante