Cateno De Luca è di nuovo un uomo libero.
Il Tribunale del Riesame di Messina ha concesso la revoca degli arresti domiciliari all’ex sindaco di Fiumedinisi e deputato all’Ars di “Sicilia Vera”, arrestato lo scorso 27 giugno per tentata concussione, abuso d’ufficio e falso nell’inchiesta sulle speculazioni edilizie nel Comune jonico messinese. I giudici hanno, però, imposto a De Luca il divieto di dimora a Fiumedinisi. Tornano in libertà anche il fratello Tindaro Eugenio, il presidente della Commissione Ediizia Bendetto Parisi ed il funzionario comunale Pietro D’Anna, tutti accusati di aver agevolato l’ex sindaco De Luca, dimessosi l’1 luglio, grazie all’approvazione della variante al Prg, nella realizzazione di un albergo con annesso Centro benessere in contrada Vecchio di Fiumedinisi utilizzando i finanziamenti per la messa in sicurezza del torrente e del “Contratto di Quartiere II”. Il ricorso contro gli arresti domiciliari imposti dal Gip Daria Orlando era stato presentato per De Luca dall’avvocato Carlo Taormina, nominato suo difensore il 5 luglio, dopo la revoca del mandato ai legali messinesi Carmelo Scillia e Giovanni Calamoneri.