I lavoratori Atm questa mattina in assemblea “Ci sentiamo figli di un dio minore”

Quattro ore di assemblea, dalle 8 alle 12 di questa mattina. In strada solo i mezzi per garantire i servizi essenziali, che poi sono quelli che escono tutti i giorni e che in realtà a stento garantiscono un minimo di trasporto pubblico. La maggior parte dei lavoratori Atm oggi è rimasta in azienda insieme ai rappresentanti sindacali per fare il punto della situazione di questa crisi infinita e per capire come agire. In questa settimana tanti i passaggi da riepilogare. L’incontro con il commissario Atm Santi Alligo, la trasferta palermitana per avere risposte dall’Assessorato ai Trasporti, poi di nuovo a Palazzo Zanca, la promessa del commissario Croce di convocare un incontro coinvolgendo anche la regione, il lavoro dei revisori dei conti che stanno analizzando dati e bilanci per far luce sulla situazione delle casse. Il risultato però è praticamente nullo. I lavoratori sono ancora con tre mesi di stipendio arretrato oltre a dover ancora ricevere il 25% del salario di luglio. Sono ancora senza risposte e rassicurazioni. “Disperazione e preoccupazione si tagliano con il coltello” ha raccontato Silvio Lasagni segretario di Uiltrasporti al termine dell’assemblea. “Si sentono figli di un dio minore” ha continuato Michele Barresi dell’Orsa. La notizia che lunedì saranno pagati i dipendenti comunali ha ulteriormente inasprito gli animi perché se da un lato non possono che essere solidali con i comunali dall’altro pensano che loro da tre mesi sono senza alcun contributo. Lunedì torneranno a riunirsi e andranno a reclamare ancora una volta risposte a Palazzo Zanca. Nel frattempo non si esclude una nuova mobilitazione, la battaglia per lo stipendio non si ferma certo qui. (Francesca Stornante)