Per far ripartire i servizi sospesi lo scorso 22 marzo ci vorrà ancora almeno una settimana. Le trattative private per l’assistenza domiciliare disabili e anziani si sono svolte giovedì e venerdì scorso, ad aggiudicarsi rispettivamente i servizi sono state le cooperative Delfino di Catania ed Europa di Messina. Ieri il Dirigente dei Servizi Sociali De Francesco aveva garantito che in giornata stesso avrebbe firmato tutti i documenti necessaria per l’affidamento dei servizi in modo da far tornare tutto alla normalità entro lunedì. Ma ciò non accadrà.
E’ saltato fuori un problema relativo al trasferimento dei lavoratori dalle cooperative uscenti a quelle nuove. Ieri sera si è infatti appreso che fino al prossimo martedì 16 le cooperative non potranno procedere ai licenziamenti perché il sistema informatizzato attraverso cui devono obbligatoriamente passare tutte le pratiche è in aggiornamento. Un ostacolo tecnico a cui si aggiunge però un’altra difficoltà: le cooperative devono attivare tutte le procedure previste dalla riforma Fornero per licenziare i lavoratori e ci sono dei tempi da rispettare che non consentono di poter avviare l’immediato passaggio del personale e dunque la ripresa del servizio. In questo quadro sembrerebbe che però qualche cooperativa si sia mossa per far firmare ai lavoratori le dimissioni spontanee, lo hanno raccontato molti dipendenti che in questi giorni si sono chiesti perché erano gli unici con le dimissioni in mano. L’invito a non firmare alcuna dimissione arriva dalla Funzione Pubblica della Cgil che spiega che in quel modo qualsiasi lavoratore perde l’indennità di disoccupazione ma soprattutto si taglia fuori da eventuali graduatorie qualora le nuove cooperative dovessero certificare un esubero del personale. Chi in questa fase accetta le dimissioni spontanee rinuncia anche alla possibilità di essere assunto entro i prossimi 12 mesi. Potrebbe essere una mazzata vera per chi da mesi lotta sul filo del rasoio per difendere, nonostante tutto, il posto di lavoro. Restano dei dubbi anche sull’effettivo transito di tutto il personale precedentemente impiegato nei servizi, potrebbe però essere necessario ricorrere a contratti di solidarietà, dunque con riduzione di ore e salario, per riuscire a far entrare tutti i lavoratori.Ma per il momento sono solo ipotesi che saranno discusse passo dopo passo.
Altra grana che potrebbe sparigliare le carte in tavola: la possibilità che la cooperativa Delfino rinunci al servizio di assistenza disabili che si era aggiudicata pochi giorni fa. Sembra che la coop abbia già comunicato le sue intenzioni, a quel punto il servizio andrebbe allacooperativa Alba di Sondrio, al terzo posto c’è invece l’Europa, la stessa del servizio anziani.
Per gli stipendi la segretaria della Fp Cgil Clara Crocè ha chiesto risposte negli uffici di Palazzo Satellite dove è stato spiegato che per le loro competenze è stato fatto tutto, quindi la palla adesso è nelle mani della Ragioneria Generale. La sindacalista, insieme ad una delegazione di lavoratori, si è dunque spostata a Palazzo Zanca per chiedere notizie al Ragioniere Coglitore di quel percorso di pagamento diretto dei lavoratori sancito ormai diverse settimane in Prefettura e che riguardava, intanto, le cooperative Nuova Presenza e Nuove Solidarietà. Il Ragioniere ha spiegato che le cooperative hanno fornito le buste paga dei dipendenti due giorni fa e che adesso il Comune dovrà esaminare questa documentazione. Per velocizzare i tempi si è ipotizzato di istituire un tavolo unitario che metta insieme il Dipartimento Servizi Sociali e la Ragioneria Generale e che potrebbe decidere di affidare l’incarico di visionare la situazione reale di stipendi, arretrati, contributi, tfr, ad un esperto, la segretaria Clara Crocè ha anche ipotizzato il nome di Enrico Spicuzza che, da contabile di molte cooperative, conosce molto bene come stanno le cose.
Per le altre cooperative che sono ancora in grado di pagare gli stipendi arretrati la buona notizia è che gli 800.000 euro fermi da giorni in Ragioneria saranno sbloccati a breve e si ipotizza che già da lunedì dovrebbero essere liquidate le prime fatture.
La giornata è dunque stata convulsa e movimentata come ogni giorno di protesta che porta in strada a reclamare diritti gli ormai fin troppo abituati lavoratori dei servizi sociali. Non si arrendono, questo è certo. Ma sono stanchi.Anche perché il caos è sempre l’unico vero vincitore. Non dimenticando che dal 22 marzo migliaia di anziani e disabili sono senza nessuna assistenza.
(Francesca Stornante)