La lunghissima giornata dei servizi sociali si è chiusa ieri in serata a Palazzo Zanca, dopo ore ed ore trascorse prima in protesta, poi in attesa di un incontro, poi in riunione per cercare di trovare soluzioni condivise che alla fine pare siano arrivate. Allo stesso tavolo di confronto per l’intero pomeriggio l’Assessore ai Servizi Sociali Nino Mantineo, il Dirigente del Dipartimento Giovanni Bruno, il funzionario Filippo Alessi, la presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile, la segreteria della Fp Cgil Clara Crocè e una rappresentanza dei lavoratori di tutte le cooperative che attualmente gestiscono i servizi: Cesim, Cas, Lilium, Genesi, Alba, Progetto Vita.
A scatenare la nuova mobilitazione di lavoratori e sindacato era stato il bando di gara per un nuovo affidamento del servizio di assistenza domiciliare disabili. Una mini-gara per soli 41 giorni, arrivata a sorpresa perché sembrava ormai chiara l’intenzione dell’amministrazione di andare avanti a suon di proroghe fino a dicembre, in attesa dell’approvazione del bilancio e dei nuovi bandi che dovranno avere innanzitutto durata più lunga e dare garanzie a lavoratori e utenti.
La segretaria Clara Crocè durante l’incontro ha sottolineato con forza tutti gli aspetti negativi di una gara a trattativa privata di durata così breve. “In questo modo vengono penalizzati i lavoratori che da un passaggio all’altro di servizi e cooperative perdono retribuzioni, ogni volta devono richiedere un nuovo Tfr e l’anno prossimo si ritroveranno con tre o quattro Cud. Ci sono anche gli utenti a pagare le conseguenze di queste scelte, si tratta di fasce deboli e disagiate alle quali non fa bene questa confusione” ha spiegato la sindacalista. Senza dimenticare che ad ogni passaggio c’è il rischio di perdere posti di lavoro. “In passato è già accaduto e i lavoratori hanno fatto in modo che nessuno dei colleghi restasse disoccupato donando parte delle proprie ore e rinunciando così a un pezzetto di stipendio. Oggi con il servizio di assistenza domiciliare disabili potrebbe accadere lo stesso, visto che gli operatori impegnati sono 75 e invece il bando ne prevede 55”. Una dunque la richiesta che sindacato e lavoratori hanno rivolto all’amministrazione: revoca immediata del bando. Dopo ore di discussione anche l’assessore Mantineo ha manifestato l’intenzione di seguire la strada indicata da sindacato e lavoratori, ancora più netta la posizione assunta dalla Presidente del Consiglio Emilia Barrile che sposa la battaglia della Fp Cgil in primo luogo perché “i servizi alla persona per essere efficaci devono avere una consolidata organizzazione del lavoro nonché l’applicazione di buone prassi che non possono essere certo messe atto in periodi di gestione così brevi”.
La presidente Barrile ha chiesto che gli uffici si attivino per la programmazione e la preparazione di bandi relativi a tutti i servizi tenendo conto delle liste di attesa degli utenti e dei loro bisogni e nel rispetto degli attuali livelli occupazionali, che la politica di attuazione della assistenza sociale in generale trovi le giuste risorse per le necessità della comunità e che in attesa dell’approvazione del bilancio di competenza i servizi in essere vengano prorogati fino al 31 dicembre.
Francesca Stornante