Tutto come prima. Non ha portato nessuna novità l’ultima gara d’appalto per la gestione di Casa Serena. Un bando che aveva suscitato anche polemiche e critiche e che poteva comportare un cambio di gestione per soli due mesi, visto che ancora una volta il Comune aveva deciso di continuare a operare a suon di soluzioni tampone. E invece Casa Serena resta nelle mani della cooperativa Genesi, la stessa che gestisce la struttura di Montepiselli quasi da un anno. La Genesi si è aggiudicata l’appalto presentando un’offerta con un ribasso pari al 10,17%, scavalcando dunque l’altra ditta, la Nido d’Argento di Partinico, che si era presentata al bando con un ribasso del 4,69%. Una trattativa privata da 266.060,64 euro, di cui 183.560,64 euro come spesa irriducibile per il personale, indennità varie e convenzioni, non soggetta a ribasso, e 82.500 euro per oneri relativi alle spese generali di gestione che invece sono l’importo a base d’asta.
Il bando conferma la vecchia pianta organica da 40 lavoratori: 1 direttore, 1 economo, 1 assistente sociale coordinatore, 1 assistente sociale, 1 infermiere professionale, 2 cuochi, 1 animatore qualificato, 1 autista, 3 addetti alla centrale termica, 2 operai manutentori specializzati, 21 ausiliari, 3 portieri, 2 addetti alla lavanderia. Tutti a 38 ore settimanali. Sono queste le figure ritenute necessarie «in considerazione delle dimensioni e caratteristiche, dei lavori attualmente in corso, nonché della complessità e varietà delle prestazioni, al fine di garantire un'elevata qualità del servizio erogato». Una ripartizione del personale calibrata su una struttura che prevede un massimo di 50 anziani ospiti e che era stata definita nei mesi scorsi, quando a Casa Serena vennero dichiarati 12 lavoratori in esubero. Una ripartizione che aveva sollevato anche alcune perplessità poiché stride con alcuni servizi che poi vengono inseriti nelle attività che il Comune chiede di garantire, come il segretariato sociale, l’assistenza infermieristica h24, il servizio giornaliero di giardinaggio.
Resta aperta la questione degli 11 operatori di Casa Serena rimasti fuori dalla riduzione del personale e che dallo scorso 1 maggio sono stati licenziati in attesa di una ricollocazione. A dicembre scadranno tutti gli ammortizzatori sociali, l’amministrazione comunale aveva garantito loro una sistemazione, risale allo scorso 26 marzo il provvedimento della giunta Accorinti che prevedeva i nuovi servizi di segretariato sociale e centro diurno per anziani da assegnare con regolare gara d’appalto. Nel frattempo è trascorso un anno ma nulla. Oggi il caso degli 11 operatori è stato al centro della VI commissione Servizi sociali presieduta dalla consigliera Donatella Sindoni. La commissione ha discusso direttamente con l’assessore Nina Santisi per capire quali sono le intenzioni politiche e fattibili per assicurare un futuro a questi 11 ex lavoratori di Casa Serena. L’assessore ha illustrato un provvedimento messo a punto proprio per garantire un futuro quando scadranno gli ammortizzatori sociali, futuro che dovrebbe passare dall’inserimento di clausole di salvaguardia nei prossimi bandi dei servizi sociali. L’assessore ha voluto condividere questo provvedimento con la commissione, ampie rassicurazioni sono state date sulla volontà di non abbandonare gli 11 senza garanzie e soluzioni.
Francesca Stornante