Missione compiuta per l’assessore Nina Santisi. I nuovi bandi per i servizi sociali ci sono, Dopo oltre un anno di gestione a suon di proroghe, l’assessore è riuscita a raggiungere l’obiettivo che sulla carta doveva concretizzarsi circa un anno fa, quando la Santisi metteva nero su bianco una relazione che conteneva le nuove caratteristiche che dovranno avere i servizi sociali e coordinate metodologiche e operative per il ri-orientamento di alcuni servizi e la predisposizione dei relativi processi per l’affidamento. I ritardi sul bilancio 2015, e poi a cascata anche quello del 2016, aveva però frenato qualsiasi azione. Niente bandi nuovi, l’intero 2016 è stata una lunga e infinita proroga, mese dopo mese. Adesso invece il dipartimento servizi sociali ha esitato i tanto attesi nuovi bandi e ad annunciarlo è stata proprio la Santisi: “Dopo un intenso lavoro, condiviso con tutta la Giunta, di reperimento delle risorse economiche messe a rischio, a settembre, dalle esigenze di riallineamento del bilancio con il piano di riequilibrio, si è reso possibile dopo l’approvazione del bilancio previsionale – procedere alla riorganizzazione dei servizi storici mantenendo anche i livelli occupazionali. Nei primi giorni di gennaio saranno pubblicati i bandi di gara, una volta completate le procedure del competente ufficio contratti”. I bandi saranno per i servizi di assistenza domiciliare agli anziani e alle persone con disabilità, i servizi di assistenza, di trasporto scolastico e ai centri occupazionali e riabilitativi, la casa di risposo per anziani “Casa serena”, gli asili nido e i centri socio educativi”.
L’assessore non dimentica gli atti di indirizzo confezionati in questi mesi e finora rimasti solo sulla carta: “I pilastri portanti trasversali ai nuovi bandi sono: personalizzazione degli interventi; sistema di monitoraggio e verifica della qualità; piani di comunicazione e carta dei servizi e piani di formazione per la riqualificazione e aggiornamento permanente dei lavoratori. I servizi alla persona si connoteranno sempre più come mirati alle effettive esigenze della popolazione, meno autoreferenziali, rivolti a proporre soluzioni che superano il modello/bisogno. Il sistema di monitoraggio e verifica dei servizi sarà lo strumento per la costruzione di un data base infrastrutturale ai servizi e prevedrà anche processi partecipati di valutazione. Il miglioramento dei processi comunicativi e la Carta dei Servizi consentiranno di far conoscere i servizi, accogliere e orientare i cittadini ed esercitare trasparenza su tutti i passaggi necessari per l’accesso. I piani di formazione rivolti ai lavoratori interesseranno le abilità relazionali dell’ascolto e della comunicazione e la capacità di lettura del bisogno della specifica utenza, con l’obiettivo di riqualificare le competenze e responsabilizzare nel proprio lavoro”.
Non si parla però di un passaggio saliente per imprimere davvero una svolta alla gestione dei servizi sociali: l’aspetto economico. Nelle linee guida dettate un anno fa era stato garantito che “il principio di economicità dovrà essere subordinato ai criteri di esigenza sociale”. Dopo le tante polemiche sui bandi aggiudicati grazie a ribassi d’asta del 100%, l’assessore Santisi stabiliva che sarebbe stata esclusa l’aggiudicazione basata esclusivamente sul criterio del prezzo più basso». Non si parla della durata di questi bandi, visto che l’impegno era di fare una programmazione almeno triennale. Così come non si parla di eventuali novità per tutelare gli operatori del comparto, spesso in balìa di cooperative che non rispettano i capitolati d’appalto. Basterà aspettare qualche giorno e leggere attentamente i bandi. Di certo si tratta di un primo passo che sblocca l’immobilismo che ha caratterizzato il 2016 dei servizi sociali.
Francesca Stornante