Ancora nessuna soluzione. E nessuna certezza. Il destino dei servizi sociali resta incerto e i timori tra lavoratori e sindacati si fanno sempre più forti. Ieri pomeriggio un nuovo confronto tra l’assessore Nina Santisi e le organizzazioni sindacali, fuori dalla porta ad attendere gli operatori dei servizi che restano in balìa dei tagli annunciati sul prossimo bilancio di previsione. Tagli che si tradurrebbero in una drastica riduzione delle ore per servizi e lavoratori, una mannaia che andrebbe ad abbattersi sull’occupazione e sull’utenza debole del sociale.
Un incontro che però non è servito ad allontanare le nubi nere che si addensano sul martoriato mondo dei servizi sociali: in assenza dell’assessore al Bilancio Luca Eller, la collega Santisi ha chiesto altro tempo, provando a rassicurare i sindacati sulle buone intenzioni dell’amministrazione. Le promesse però non bastano più.
“Ancora oggi, nonostante l’impegno e le rassicurazioni dell’Assessora Nina Santisi, non si è ancora giunti alla risoluzione della problematica della paventata riduzione delle ore per i lavoratori dei servizi sociali e conseguente riduzione dei servizi” hanno commentato Pippo Calapai e Laura Strano, rispettivamente segretario generale e Responsabile Terzo Settore della Uil-Fpl. “Rimaniamo fermi sulla nostra posizione e in attesa della prossima riunione con la Giunta che dovrà indicare risorse finanziarie certe e necessarie per la copertura finanziaria dei bandi rammenta che è inaccettabile pensare che ancora una volta a pagare il conto di gravi responsabilità di pochi debbano essere utenti e lavoratori dei servizi sociali”.
La Uil Fpl punta il dito sulle storture di un Palazzo in cui sembrano esserci due pesi e due misure: “In una città che di fatto è al dissesto e in cui i cittadini saranno costretti a pagare interessi passivi per i prossimi 30 anni è inaccettabile che ci siano: un Direttore Generale che percepisce una doppia indennità e Dirigenti che pretendono premi di risultato per obiettivi mai raggiunti a meno che non si voglia dire che il dissesto è un obiettivo”. La Uil Fpl ha chiesto di assumere impegni politici precisi e chiari finalizzati all’attuale mantenimento dei servizi, fermo restando l’efficientamento degli stessi attraverso i tanto annunciati controlli o la loro riconversione, onde evitare di aggravare il disagio sociale della città che era obiettivo primario del programma elettorale di questa Giunta.
“E’ questa la rivoluzione di Renato Accorinti? La crisi del Comune la stanno pagando i lavoratori dei servizi sociali, i dipendenti comunali e i precari. Ai piani alti tutto rimane immutato” incalza la Fp Cgil che ricorda che i sindacati hanno già indicato da dove attingere per recuperare le risorse che mancano nei servizi sociali: Iniziamo dal Segretario Generale, poi i Dirigenti, visto ammontano a 3 milioni di euro le risorse che quest’ultimi devono restituire. E a seguire i Consiglieri Comunali, che potrebbero rinunciare per un mese alle loro indennità per finanziare i servizi sociali”. La segretaria Clara Crocè alza dunque la posta in gioco, ritenendo insufficienti le rassicurazioni date dall’assessore: “Secondo quanto riferito dalla Santis, 1,3 milioni di euro sono stati recuperati per consentire per consentire la pubblicazione dei bandi di gara fino a 30 ore settimanali e poi nel Masterplan è stato inserito un progetto pari a 1,9 milioni di euro destinato all’inclusione sociale”. La FP Cgil però ha manifestato il proprio disappunto, visto che da mesi non si riesce a trovare una soluzione. “Respingiamo con forza qualsiasi riduzione oraria operata nei confronti dei lavoratori dei servizi sociali. Non possono essere toccate le fasce più deboli”.
"Il futuro non presagire nulla di buono – ha commentato invece il segretario della Cisl Fp Rosario Contestabile al termine della riunione. L'assessore Santisi, in assenza dell'assessore Eller, non ha potuto dare alcuna risposta e il silenzio, in questi casi, non è un segnale positivo". Per il sindacato la proposta, condivisa dai partecipanti all'incontro, di un incontro che dovrà servire a fare chiarezza una volta e per tutte, nella consapevolezza che i componenti di questa giunta, sensibile alle fasce deboli e dedita al sociale, non possono non assumersi la responsabilità di una scelta inopportuna ed impopolare che mette a serio rischio servizi, famiglie e compromette livelli occupazionali ed economia cittadina. “Aspettiamo pazientemente un'altra settimana – conclude Contestabile – ma tutta la recente evoluzione della vicenda lascia presagire la necessità di andare allo sciopero generale del settore".
Francesca Stornante