Passaggi di testimone tra cooperative che in questi anni a rotazione hanno sempre gestito i servizi, bandi comunali di un anno e bandi finanziati con la legge 328 per i prossimi tre anni, centinaia di lavoratori sempre in bilico, in ostaggio delle tanto temute graduatorie e con lo spettro degli esuberi sempre dietro l’angolo, polemiche e tante perplessità. Non c’è pace per il martoriato mondo dei servizi sociali e mentre l’assessore Nino Mantineo e il suo pool di esperti hanno dato il via agli Stati generali che dovranno definire nel giro dei prossimi due mesi quale sarà la gestione del settore, questa prima fase del 2015 è stata caratterizzata dai nuovi affidamenti dei servizi dopo una serie infinita di proroghe. Nella sostanza poco o nulla è cambiato nei metodi e nelle modalità e non sono mancati duri affondi di sindacati, lavoratori e consiglieri comunali che a più riprese hanno denunciato anomalie e sollevato non pochi interrogativi che però non hanno trovato risposta.
A far discutere soprattutto alcuni affidamenti, gare vinte con il 100% del ribasso, cooperative che dunque hanno presentato offerte azzerando di fatto quella parte di budget che in ogni bando viene inserito come voce soggetta al ribasso. Si tratta in pratica di quelle spese di gestione del servizio stesso, poiché gli oneri per il personale vengono considerate “incomprimibili” e dunque per questo motivo non assoggettabili ai ribassi in sede di presentazione delle offerte.
Ciò che inevitabilmente non è sfuggito è l’alto numero di cooperative che hanno messo sul piatto offerte con il massimo ribasso, quindi del 100%, rinunciando dunque totalmente a quella fetta di budget che il Comune aveva previsto nella redazione dei bandi.
Nelle scorse settimane avevamo parlato per esempio del servizio di “assistenza e trasporto dei portatori di handicap negli istituti scolastici”, un bando da 1.497.697,10 euro, con importo a base d’asta di 86.000 euro che la cooperativa Progetto Vita è riuscita ad aggiudicarsi proprio presentando offerta con 100% di ribasso, ma sulla quale la commissione di gara ha rilevato delle perplessità proprio in merito alla reale capacità di garantire i servizi. Avevamo parlato anche del bando per i tre asili nido comunali che proprio la cooperativa che li aveva gestiti fino ad oggi aveva dichiarato insostenibile, tanto da decidere di non partecipare per evitare di sobbarcarsi un’impresa impossibile.
Evidentemente però ciò non ha impedito di proseguire su questa strada ed è arrivata una nuova aggiudicazione che ricalca esattamente gli stessi criteri. Si tratta del servizio di “assistenza domiciliare anziani zona nord”, bando da 1.312.946,67 euro con importo a baste d’asta di 84.000 euro per garantire il servizio a 300 anziani e 33 famiglie multi problematiche con 45 operatori, vinto dalla cooperativa Genesi. Cooperativa che già nelle scorse settimane era riuscita a ottenere anche il servizio di trasporto nei centri riabilitativi. La Genesi ha avuto la meglio sulle altre sei coop che avevano presentato offerta, ma erano state ben quattro quelle che avevano proposto il 100% del ribasso. Un modus operandi che evidentemente consente alle cooperative di sostenere i servizi, anche se non mancano le esperienze negative, basterebbe pensare a quanto è accaduto negli ultimi mesi con il trasporto disabili della Provincia, dove innumerevoli sono stati i disservizi e le proteste dei lavoratori.
Ma torniamo a Palazzo Zanca. La Genesi ha ottenuto l’affidamento provvisorio, in attesa dei previsti controlli di legge, ottenendo il massimo punteggio previsto dal bando sia per il miglior progetto presentato che ovviamente per quel 100% di ribasso che però lascia qualche dubbio sulla reale capacità di garantire i servizi.
Dubbi che non mancano neanche se si guarda agli altri bandi recentemente assegnati dal Comune, quelli che riguardano il Distretto socio-sanitario D26 e finanziati dalla legge 328. Ed è proprio la coop Genesi ad aver attirato l’attenzione del consigliere comunale del Megafono Angelo Burrascano che si è aggiudicata il servizio di “trasporto disabili” con un ribasso del 100% sull’importo a base d’asta pari a €. 287.471,90. Resta escluso 1.059.108,96 euro di oneri per il personale ma, rileva il consigliere, si azzera totalmente la quota di gestione.
Ciò non bastasse, prosegue il consigliere, nel bando di gara vi è la presenza di alcuni elementi di premialità (dei quali non si hanno diretto riscontro ai fini della aggiudicazione) che prevedono, addirittura, l’utilizzo di ulteriore personale evidentemente non ricompreso in quello retribuito dal progetto, per “formazione ed aggiornamento” e “monitoraggio” o di “mezzi ulteriori”.
Per tutti questi motivi il consigliere pone una serie di quesiti al Sindaco, all’Assessore ai Servizi Sociali, al Dirigente servizi Sociali, per sapere: quali e quanti controlli e verifiche sono stati effettuati dal coordinatore del gruppo piano per il servizio in questione; gli eventuali esiti di tali ricognizioni; se risultano rilievi dell’utenza circa la qualità del servizio erogato; se esiste un rendiconto della gestione con particolare riferimento alle persone impiegate e a che data risalga l’ultima verifica circa la regolarità della contribuzione di legge (Durc); se, a prescindere, non si ritenga opportuna una revisione generale del sistema di assegnazione della gestione dei servizi sociali, attraverso forme diverse e più moderne che favoriscano un’offerta più variegata di operatori e una maggiore libertà di scelta dell’utente che si basi sulla qualità riscontrata (es. voucher); le modalità organizzative del servizio previste ex ante e la rispondenza ai rilievi effettuati; a quanto ammonta il costo carburante secondo le previsioni degli uffici e da questi individuato per determinare gli importi a base d’asta della spesa di gestione.
Burrascano ha inviato la documentazione anche all’Autorità Nazionale Anticorruzione e alla Corte dei Conti. In attesa di conoscere, se ci saranno, le risposte dell’amministrazione comunale.
Francesca Stornante