Hanno lasciato il presidio, hanno raccolto le coperte che in queste sere sono servite per ripararsi dal freddo, hanno deciso di fidarsi, ma non abbasseranno la guardia perché nonostante le rassicurazioni gli stipendi non ci sono ancora. I lavoratori delle cooperative Faro 85 e Nuova Presenza hanno deciso di tornare a casa dopo nove giorni e otto notti trascorsi sulle scale di Palazzo Zanca, sfidando il freddo, la stanchezza, andando oltre l’indifferenza di chi ha fatto finta di non vedere il loro dramma. Si erano riuniti in un comitato spontaneo che si è battuto per avere gli stipendi che mancano da mesi. La decisione di interrompere la protesta è arrivata dopo le rassicurazioni portate da Giuseppe Ardizzone, delegato del Presidente Crocetta, che ha garantito che la Regione farà la sua parte per dare riposte ai servizi sociali messinesi. Nei giorni scorsi Ardizzone ha incontrato più volte il commissario Croce, il ragioniere generale Coglitore e il dirigente del Dipartimento Servizi Sociali De Francesco per avere un quadro chiaro della situazione da riferire al Presidente Crocetta. Appurato che il Comune non ha in questo momento la disponibilità economica per saldare tutte le fatture da Palermo arriva la schiarita. Ardizzone ha spiegato che l'ufficio tecnico della Presidenza della Regione Siciliana ha disposto lo sblocco di circa 4 milioni di euro relativi ai trasferimenti regionali per il primo trimestre dell’anno che il 28 febbraio saranno a disposizione del Comune e che serviranno per saldare altre 2 mensilità per i lavoratori delle cooperative, oltre quella che il Comune aveva già garantito. La battaglia però non finisce certo qui. I lavoratori del comitato spontaneo adesso vigileranno fino a quando i soldi non arriveranno davvero nelle tasche dei lavoratori e sono pronti a tornare a protestare se le promesse non si trasformeranno presto in fatti concreti.
Come annunciato già ieri si sono fermati invece i lavoratori della cooperativa Nuove Solidarietà che gestisce il Sad, il servizio di assistenza domiciliare. A lanciare l’allarme è la segretaria della Funzione Pubblica della Cgil Clara Crocè che denuncia che in ragioneria comunale non c’è traccia delle fatture e i lavoratori sono fermi allo stipendio di luglio. “Il Comune aveva assunto nel mese di dicembre l'impegno di liquidare tre mensilità di fatture ai lavoratori, adesso ci dicono che i soldi sono finiti e che bisogna aspettare i trasferimenti dei fondi regionali e statali. Tutto ciò è intollerabile chiediamo il pagamento degli stipendi fino al mese di dicembre e il confronto immediato sui bandi di gara in quanto non consentiremo la perdita di un solo posto di lavoro altrimenti sarà inevitabile la protesta di tutto il settore” dice la sindacalista.
A Casa Serena non va molto meglio, i lavoratori continuano a presidiare la struttura, anche loro si sono riuniti in un movimento spontaneo che non si fermerà fino a quando non avranno un altro stipendio. Un presidio voluto anche per vigilare con più attenzione sugli interventi di messa a norma che in questo mese non hanno fruttato grandi risultati. Oggi a Palazzo Zanca sono stati nominati il responsabile unico del procedimento dei lavori per la realizzazione delle scale e dell'impianto antincendio di Casa Serena, l'ing. Andrea Di Bella, e il gruppo di progettazione per l'intervento, che sarà composto dai tecnici comunali ing. Antonino Cortese, dott. Carmelo Gioè e dai geometri Antonio Panella e Domenico Sangiorgio. (Francesca Stornante)