“Gentile Assessore Mantineo sono una Assistente sociale specialista che lavora da oltre venti anni in convenzione con il Comune di Messina nel servizio di Assistenza domiciliare anziani. Un servizio che si accinge a concludersi il 31 dicembre perché ritenuto dal vostro Comune non indispensabile in un’epoca in cui oltre il 21% della popolazione della città è over 65.
Tante le illazioni che riguardano il futuro mio e dei miei colleghi, ma soprattutto inquietante è l'incertezza che avvolge il prosieguo di un servizio che fino ad oggi è risultato essenziale per la comunità messinese.
Inutile nascondere che le cose non possono continuare così, il servizio è carente, non risponde alle effettive esigenze del territorio, non fornisce servizi adeguati, non valorizza le professionalità realmente formate, non è adeguatamente gestito e pubblicizzato, non sono chiari i criteri di compartecipazione al costo per un’utenza sempre più in difficoltà economiche, non esiste un servizio di recepimento della domanda e di analisi delle richieste.
Mi rivolgo a lei per porle una serie di quesiti a cui, sono certa, in un modo o nell'altro troverà modo di rispondere e che, spero, potranno darle lo spunto per compiere la famosa rimodulazione dei servizi seguendo precisi canoni etici e funzionali”.
Inizia così la nuova lettera che una lavoratrice dei servizi sociali ha deciso di indirizzare all’assessore Nino Mantineo. Ancora una volta ha chiesto a Tempostretto di diventare la voce di chi ha tanto da dire e che però spesso non ha abbastanza forza per farsi sentire. Nelle scorse settimane aveva scritto al Sindaco, adesso ha deciso di indirizzare una serie di quesiti direttamente a Mantineo che tiene in mano le redini dei servizi sociali e che, spiega la lavoratrice, continua ad ostentare una sicurezza basata sul nulla. Oggi vuole porre all'Assessore alcune domande esercitando il suo ruolo di professionista del settore, assistente sociale specialista in programmazione e gestione dei servizi sociali, iscritta ad un ordine professionale di categoria che prevede l'osservanza di un codice deontologico che dispone una serie di precise responsabilità nei confronti dell’utente, della società, dei colleghi e dell'organizzazione del lavoro.
“Il vostro cambiamento dovrebbe mirare a garantire:
Dubbi, quesiti, interrogativi che probabilmente sono di un’intera categoria che cerca risposte ad una situazione che ancora oggi come ieri è ancora in alto mare. Adesso questa lavoratrice che si firma come “una assistente sociale specialista della Regione Sicilia” spera di ottenere dall’assessore Mantineo l’attenzione che ha chiesto.
Ma sono tanti ad aspettare qualcosa. Ci sono per esempio le lavoratrici degli asili nido che ormai da mesi cercano di bloccare il nuovo bando per l’affidamento della gestione dei tre asili messinesi, ma a Palazzo Zanca nessuno sembra ascoltarle. Denunciano un bando insostenibile per chi si aggiudicherà la gara d’appalto, che peggiorerà la qualità dei servizi e probabilmente mieterà qualche licenziamento. Raccontano che per questo motivo La Garderie, cooperativa che in questi ultimi due anni ha gestito il servizio, ha deciso di non partecipare neanche alla gara, consapevole dell’impossibilità di assicurare gli stessi standard qualitativi a quelle condizioni. Lo scorso mese di giugno l’assessore Mantineo aveva raccolto i timori delle lavoratrici e aveva addirittura chiesto al Dirigente dei Servizi Sociali Giovanni Bruno di sospendere il bando per controllare gli estremi della gara. Il Dipartimento però assicura che è tutto in regola, che i bandi sono stati costruiti senza anomalie e che sospendendone uno si sarebbe andato incontro allo stop di tutti i bandi dei servizi sociali. Dunque alla fine non si fece nulla e si arriva ad oggi con l’ennesima denuncia di un gruppo di lavoratrici che fa rilevare come appaia anomalo che alla fine solo una cooperativa abbia partecipato alla gara. Si tratta della Cas che nell’ultimo anno ha gestito i Cag di Villa Lina, Bordonaro e Villaggio Aldisio. Adesso chiedono che il Comune blocchi la gara d’appalto, chiedono legalità e giustizia, chiedono che quantomeno qualcuno dia loro certezze e rassicurazioni. Lo chiedono a gran voce, come hanno già fatto in questi mesi ricevendo in cambio solo silenzio.
Francesca Stornante