Le lettere di licenziamento le hanno appese all’albero addobbato dell’Ufficio Provinciale del Lavoro. Perché il loro Natale sarà così, senza feste, gioie e serenità, ma solo con un licenziamento che pesa come un macigno. Il dramma servizi sociali continua a consumarsi inesorabilmente. Oggi è toccato a un altro gruppo dei 207 dipendenti della cooperativa Azione Sociale, gruppo che fa parte dei circa cento lavoratori di Casa Serena. Come per i colleghi che si erano presentati all’Ufficio Provinciale del Lavoro venerdì mattina, anche per loro oggi sono scattati i licenziamenti. La cooperativa era già stata chiara pochi giorni fa. Senza nuovi bandi, senza garanzie, senza alcun tipo di spiraglio da parte del Comune non si poteva ipotizzare nessun tipo di epilogo diverso. Mercoledì toccherà al secondo gruppo di operatori di Casa Serena. Da questo momento ci saranno ancora alcune settimane prima che i lavoratori vadano realmente a casa, si spera che questo tempo possa essere utile per trovare una soluzione e tornare indietro. L’unica potrebbe essere la pubblicazione dei nuovi bandi, ma non ci sono più i tempi tecnici e comunque manca ancora il bilancio di previsione del Comune, basterebbe però anche una proroga concessa dal commissario Croce. Le speranze però ormai sono davvero poche. All’incontro di oggi pomeriggio c’era anche la responsabile servizi dell’Orsa Francesca Fusco insieme all’avvocato Daniele D’Orazio, per il sindacato non vi è più alcuna garanzia per i lavoratori sul prosieguo dell’occupazione, a questo punto l’Orsa sta già progettando di portare la vertenza nelle sedi giudiziarie riservandosi la possibilità di impugnare il licenziamento e difendere i diritti dei dipendenti. “Saremo costretti a porre in essere ogni iniziativa, comprese forme eclatanti di protesta, affinché il Commissario straordinario Croce dia il via ad una proroga in affidamento diretto, unico provvedimento tampone che potrebbe garantire la continuità occupazionale per i cento dipendenti di Casa Serena in attesa del nuovo bando e di un contesto più definito della vertenza che dia tranquillità a lavoratori ed anziani della struttura cittadina” ha detto la sindacalista al termine della riunione. Quella che rischia di scoppiare il 31 dicembre è una bomba occupazionale, perché coinvolge cento lavoratori, e sociale perché in ballo, non dimentichiamolo, c’è ancora la chiusura di Casa Serena. Il licenziamento dei lavoratori sembra purtroppo il preludio di una fine che da più parti si sta cercando di evitare. Per salvare Casa Serena sono urgenti i lavori di messa in sicurezza chiesti dai Vigili del Fuoco nella relazione che è stata consegnata pochi giorni fa al Dirigente del Dipartimento Servizi Sociali De Francesco. Se è vero che i soldi sarebbero già nella disponibilità di Palazzo Zanca si dovrebbe procedere immediatamente a dare il via agli interventi, resta però il nodo degli anziani. Loro da lì non vogliono andar via, lo hanno detto e ribadito ormai centinaia di volte. Lo sanno anche a Palazzo Zanca e infatti dalla riunione della Commissione Servizi Sociali che questa mattina si è riunita insieme al Dirigente De Francesco è emersa la volontà di fare qualcosa in questa direzione. I membri della commissione presieduta da Elio Sauta, subentrato pochi giorni fa a Marcello Greco, ha deciso di chiedere l’intervento del Prefetto Stefano Trotta affinché gli interventi vengano effettuati senza trasferire gli anziani in altre strutture ma semplicemente spostandoli di piano in piano in base alle esigenze di lavoro. Una soluzione indolore che in realtà era già stata proposta dagli stessi operatori di Casa Serena e dai sindacati. Al momento però l’unico dato certo è il licenziamento in blocco dei primi lavoratori di Casa Serena. Gli altri si preparano alla stessa sorte. (Francesca Stornante)