Stop agli affidamenti esterni, per il futuro dei servizi sociali il sindacato Orsa indica la strada dell’internalizzazione. Una strada che per la segretaria dell’Orsa Servizi Francesca Fusco aveva già indicato nei mesi scorsi, che mira alla creazione di un unico grande consorzio, e che per la sindacalista rimane l’unica da seguire per chiudere definitivamente con i privati che hanno causato i guai di un intero settore.
“L’attuale gestione dei servizi sociali presenta numerose falle che negli anni hanno prodotto un calo inaccettabile della qualità del servizio essenziale, le ricadute sui lavoratori e sull’incolpevole utenza sono ormai insostenibili. Dopo aver toccato il fondo con il blocco totale dei servizi durante il commissariamento Croce, è indispensabile ripensare la gestione ponendo al centro dell’attenzione l’utenza. Una città che stenta a garantire l’assistenza ai soggetti più deboli rischia di collocarsi ai margini della civiltà, le garanzie occupazionali per i lavoratori, la puntualità nel pagamento dei salari e l’innalzamento della qualità dell’assistenza sono gli obiettivi che questa amministrazione deve assolutamente raggiungere. L’affidamento a “terzi” di un servizio di tale importanza per la qualità di vita dei cittadini non ha prodotto i risultati annunciati, l’affannosa rincorsa al profitto privato ha penalizzato i lavoratori e gli utilizzatori finali, anche in questo caso la politica delle esternalizzazioni ha innescato il becero assioma della gestione pubblica del debito e la privatizzazione dei profitti” scrive Fusco insieme al segretario generale Mariano Massaro. Un documento che i sindacalisti hanno inviato al Sindaco, all’assessore Mantineo e al segretario generale Le Donne per chiedere l’attivazione di un tavolo di confronto per condividere un percorso a media scadenza che giunga alla definitiva internalizzazione e gestione pubblica dei servizi sociali in vista del prossimo 30 marzo, giorno in cui scadranno le ultime proroghe concesse alle coop che gestiscono i servizi.
A lanciare un appello che si muove sulla stessa linea anche il consigliere comunale Udc Libero Gioveni che invita l’amministrazione a puntare ad una vera riforma nel settore attraverso la gestione diretta con la costituzione di un Consorzio che sostituisca le cooperative assorbendone il personale.
“Il primo a pensare una pseudo riforma dei servizi sociali nella nostra città fu l'ex Commissario Gaspare Sinatra che nel 2008 tentò di istituire il cosiddetto C.I.S.S.A. (Consorzio Intercomunale per i Servizi Socio-Assistenziali) in sostituzione dell'ex Istituzione per i servizi sociali” ricorda Gioveni che riformula una proposta similare, tra l'altro già formalizzata nell'agosto scorso nella VI Commissione "Politiche Sociali". Il consigliere spiega così le ragioni della sua proposta: "Palazzo Zanca, che ancora non si è liberato dallo spettro del dissesto, oggi più che mai ha il dovere di pensare e dimostrare nel prossimo piano di riequilibrio che intende rientrare dagli esorbitanti costi anche in questo settore pur rimanendo invariata l'offerta del servizio e certamente determinanti risultano in tal senso sia l'incertezza regnante nel settore per le proroghe di alcuni affidamenti dei servizi a mezzo trattativa privata in assenza dei bandi, sia le recenti inquietanti denunce di anomalie nei sistemi di pagamento. E’ deleterio continuare a mantenere un macchinoso sistema cooperativistico che negli anni ha rappresentato solo un serbatoio di voti per la politica, determinando quindi un "rubinetto aperto" nelle casse comunali”.
Gioveni, quindi, intavolerà nuovamente nella Commissione consiliare competente la proposta di intraprendere questo rivoluzionario percorso politico che porti ad una gestione diretta dei servizi sociali che, se ci fossero le condizioni giuridiche, consentirebbe, oltre ad ottenere un importante e provvidenziale risparmio, anche di imprimere la necessaria svolta in un settore fondamentale della macchina comunale che ha come primario obiettivo il mantenimento dei servizi alla persona.