Sono trascorsi quasi 40 giorni da quel 22 marzo in cui il Commissario Croce, in poche righe, annunciava la sospensione di alcuni dei servizi sociali gestiti dalle cooperative per conto del Comune. Oggi, finalmente, uno di quei servizi è stato riattivato. Si tratta dell’assistenza domiciliare anziani, oggi sono tornati a lavoro gli operatori transitati nella cooperativa Europa che si era aggiudicata la trattativa privata lo scorso 5 aprile. Ancora in attesa invece il servizio di assistenza domiciliare disabili. La cooperativa Alba, subentrata alla Delfino che rinunciò all’appalto qualche giorno la trattativa privata, ha avuto meno tempo a disposizione per espletare tutti quei passaggi, ma anche su fronte ormai è questione di ore. Il Dirigente del Dipartimento Servizi Sociali De Francesco è convinto che al massimo tra giovedì e venerdì anche i disabili potranno tornare ad avere i loro “angeli custodi”. Sarà la settimana decisiva anche per i Cag, i Centri di aggregazione giovanile. Oggi alle 12 si è chiuso il termine per la presentazione delle offerte, giovedì il Dirigente De Francesco procederà con le tre gare, sempre a trattativa privata, per decretare chi gestirà le strutture che svolono un ruolo fondamentale per i giovani nelle zone più difficili della città.
Non è però stato semplice portare a termine le tappe che hanno permesso il passaggio dei lavoratori,tra licenziamenti e nuove assunzioni tanti sono stati i nodi da sciogliere. E su questo fronte la partita non si è ancora chiusa. Perché se è vero che i migliaia di assistiti potranno finalmente tirare un sospiro di sollievo, è altrettanto vero che non è così per tutti i lavoratori. Fin dall’inizio era stato detto che sarebbe stata garantita la continuità occupazionale e retributiva. Effettivamente i nuovi bandi hanno rispettato i vecchi capitolati d’appalto. Ma al momento del “conteggio” dei lavoratori ci si è resi conto che erano di più rispetto a quelli garantiti nei nuovi bandi perché negli anni le cooperative hanno agito in massima libertà, potendosi permettere anche nuove assunzioni. Questo ha complicato non poco le cose, i sindacati hanno iniziato un percorso di dialogo con le nuove cooperative per cercare soluzioni ed evitare di lasciare senza lavoro una trentina di persone. Il dato certo è che ci sono degli esuberi e che qualcuno potrebbe trovarsi a pagarne le conseguenze sulla propria pelle. Una possibile soluzione, già ipotizzata nei giorni scorsi, arriva dalla Funzione Pubblica della Cgil che ieri ha riunito in assemblea i suoi lavoratori per discutere insieme come poter affrontare questo problema. Alla fine dell’incontro una la decisione presa all’unanimità: rimanere tutti sullo stesso barcone in attesa di tempi migliori. Ciò significa che i lavoratori del sindacato hanno valutato l’idea di accettare una riduzione di qualche ore sul loro monte ore, il capitolato prevede contratti a 38 ore settimanali, per consentire di spalmare quelle ore su altri colleghi che altrimenti resterebbero fuori. Dalla cooperativa Europa gli esclusi sarebbero 19, dalla Alba 14. L’obiettivo sarebbe quello di non escludere nessuno, anche per riuscire a creare un ponte verso quelli che poi saranno i nuovi bandi di cui si occuperà la nuova amministrazione comunale. “Dall’incontro di ieri – spiega Clara Crocè- è emerso che per la cooperativa Europa non dovrebbero esserci problemi, ancora incerto invece cosa accadrà con la Alba. Qualcuno si è reso disponibile a scendere le sue ore addirittura a 30, abbiamo chiesto uno sforzo in più soprattutto a chi non è monoreddito, così da non incidere troppo sulla situazione familiare di ognuno di loro. Nonostante il periodo di crisi e le difficoltà economiche vissute dai lavoratori è scattata la solidarietà. La rinuncia volontaria a due ore di lavoro settimanali consentirà l’assunzione della maggior parte dei lavoratori. In un periodo di crisi è un risultato importante e il mio plauso va a lavoratori -conclude Crocè -che metteranno in pratica la solidarietà. Un gesto importantissimo che oggi ha un significato maggiore”.