L’allarme era stato lanciato dall’Orsa lo scorso 14 ottobre. Nell’unica invasatura funzionante del porto di Tremestieri, Bluferries ha a disposizione solo 6 corse, insufficienti a garantire il normale servizio quotidiano. Quello che, solitamente, viene svolto con due navi più una di riserva, nell’approdo a sud può essere effettuato con una sola nave, con conseguenti minori introiti per la società pubblica di traghettamento e ricadute sull’occupazione dei dipendenti e dell’indotto, circa 130 lavoratori.
Il giorno dopo, però, sembrava che la soluzione fosse stata trovata. Fino al completamento della seconda invasatura, il Comune riconosceva come oggettive le difficoltà per Bluferries e avrebbe garantito le deroghe per continuare ad operare, almeno in parte, attraverso il porto storico (vedi correlati).
Nei primi due giorni di attuazione della nuova ordinanza anti tir, ieri e oggi, il traffico dei mezzi pesanti, sia al “serpentone” di viale della Libertà quanto alla Stazione Marittima, è stato totalmente interdetto. Ed oggi, le ditte che operano nell’indotto e la stessa Bluferries hanno annunciato ai sindacati la riorganizzazione del servizio conseguente all’ordinanza comunale ed avvisato i lavoratori di possibili licenziamenti per riduzione obbligata delle corse.
L’Orsa non ci sta e preannuncia lo stato di agitazione. Il segretario regionale Mariano Massaro, il delegato regionale ai Trasporti, Michele Barresi, e il segretario nazionale del settore Navigazione, Antonino D’Orazio, hanno scritto al sindaco Accorinti ed agli assessori Cacciola e Cucinotta definendo “sconcertante l’atteggiamento dell’amministrazione comunale, che ha bloccato il traffico dei mezzi pesanti nonostante gli accordi intrapresi con Bluferries”.
Come già affermato nella lettera del 14 ottobre, l’Orsa ribadisce che il servizio di Bluferries è “economicamente insostenibile se, nelle attuali condizioni, si impedisce al vettore pubblico di operare parzialmente anche nel porto di Messina Marittima. Prevedibilmente, verrebbero soppresse anche le corse nelle giornate di sabato e domenica, interrompendo la continuità territoriale”.
Il sindacato suggerisce allora all’amministrazione comunale di concentrare i propri sforzi sulla riapertura della seconda invasatura che, da cronoprogramma, dovrebbe avvenire nella seconda metà del mese di dicembre: “Per liberare il centro cittadino dai tir – conclude l’Orsa – non ha senso procurare disoccupazione. In assenza di proficuo riscontro in tempo utile, interverremo con ogni strumento sindacale a disposizione”.
(Marco Ipsale)