La contraccezione d’emergenza sempre più diffusa tra le giovani generazioni ma è proprio durante i mesi estivi che il suo uso fa registrare un vero e proprio boom dei consumi con un’impennata del 12% rispetto al periodo invernale con una commercializzazione di circa 34.000 confezioni vendute nell’agosto dello scorso anno.
Questi i dati emersi nel corso della prima giornata del congresso congiunto della Sic (Società Italiana della Contraccezione) e della Fiss (Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica), apertosi ieri al Palazzo dei Congressi di Taormina e che si concluderà domani.
Sono circa 700 gli specialisti riuniti nella perla dello Jonio che stanno approfondendo i comportamenti sessuali dei giovani evidenziando come ci sia ancora molta disinformazione in un campo in cui improvvisazione e credenze costituiscono ancora delle regole di condotta principali.
Ed è proprio nel mese di settembre che vengono a galla i problemi legati all’uso indiscriminato della “pillola del giorno dopo”, un metodo contraccettivo che provoca mediamente 100.000 gravidanze indesiderate, un aumento delle visite ginecologiche del 30% ed un incremento delle malattie sessualmente trasmissibili.
Il 31% dei giovani non adotta alcuna precauzione mentre l’età del primo rapporto si abbassa sempre più ed attualmente si attesta a 15 anni e cresce il ricorso agli aborti che si attestano al 7 per mille nelle ragazze al di sotto di 20 anni.
Tre ragazzi su dieci considera il coito interrotto un sistema affidabile ma, in realtà, causa il 20% del totale delle gravidanze indesiderate mentre il 37% dei ragazzi non assume alcuna precauzione in occasione del primo rapporto sessuale.
La contraccezione d’emergenza, quindi, risulta una pratica inaffidabile adottabile soltanto in pochi casi e la sua efficacia si riduce tanto più ci si allontana temporalmente dal rapporto “a rischio”.
L’unico metodo su cui si può fare affidamento resta la pillola anticoncezionale che statisticamente è il sistema più adottato anche se il Bel Paese resta all’ultimo posto per l’utilizzo della contraccezione ormonale, scelta solo dal 16,2% delle donne, nonostante sia prodotta con molecole innovative, a basso impatto metabolico e con dosaggi ormonali inferiori.
Inoltre, l’assunzione degli estro progestinici è raccomandato nelle adolescenti anche per l’effetto terapeutico su vari sintomi e disturbi quali acne, sindrome premestruale ed irsutismo mentre la componente drospirenone è utile a controbilanciare l’ effetto ritentivo della parte estrogenica.
A Taormina è stato presentato anche l’imminente arrivo sul mercato italiano di un’innovativa pillola contraccettiva dal nome “No stop” che risponde ai desideri delle donne che, in occasione di un recente sondaggio, hanno espresso in ben 81 su 100 il desiderio di poter “pilotare” il ciclo mestruale.
Il nuovo metodo, infatti, attraverso l’assunzione continuata, promette di programmare l’arrivo del ciclo assicurando un periodo di totale sicurezza evitando gravidanze indesiderate e sarà commercializzata insieme ad un dispositivo elettronico che calcolerà le pillole assunte e, nel momento in cui si decide di sospenderne l’utilizzo, determinerà l’arrivo delle mestruazioni con un evidente vantaggio anche dal punto di vista fisiologico per i soggetti che vivono questo periodo con notevoli disturbi.
Gli esperti fanno affidamento nelle campagne d’informazione come il progetto denominato “Scegli tu”, realizzato dalla Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), che nel 2011 ha distribuito oltre 400.000 opuscoli nelle scuole superiori e nei consultori, un modo per dialogare con i giovani adottando il loro linguaggio per un’efficace promozione della cultura di una sessualità sicura. (Giuseppe Spano’)