Sette milioni e trecento mila euro: a tanto ammonta lo sforamento del patto di stabilità 2012 da parte del Comune di Messina . E di eguale entità sarà la sanzione dello Stato, che sarà commutata sotto forma di taglio ai trasferimenti statali destinati al nostro ente . Una notizia pessima per l’amministrazione Accorinti che si è ritrovata nelle mani anche questa patata bollente, tra l’altro quando sembrava ormai che il patto di stabilità 2012 fosse salvo perché così certificava la documentazione inviata al Ministero firmata dall’ex commissario straordinario Luigi Croce, dai dirigenti dell’area economico-finanziaria Ferdinando Coglitore e Giovanni Di Leo e dai revisori dei conti Dario Zaccone e Giancarlo Panzera.
A confermare l’iniziale errore di valutazione, già annunciato nei giorni scorsi (vedi correlati), è stato, in conferenza stampa, il vice-sindaco nonché assessore al bilancio Guido Signorino nella sua prima uscita pubblica. “A differenza di quanto era apparso in un primo momento, dopo alcuni briefing con la Ragioneria ed i revisori dei conti , si è accertato che alcune uscite inizialmente considerate debiti fuori bilancio tali non erano e hanno costituito un deficit d'esercizio che ha generato lo sforamento». Per sapere se saranno avviate azioni di responsabilità bisognerà però aspettare: «Lo faremo quando avremo elementi certi», ha precisato Signorino.
Come detto l’importo totale dello sforamento è di 7 milioni 300 mila euro ed interessa nello specifico tre settori dell’amministrazione comunale. Signorino, affiancato dal sindaco Renato Accorinti, ha spiegato che si tratta di spese non previste – inizialmente coperte con i finanziamenti promessi dalla Regione ( che da 40 sono scesi a 32 milioni di euro) – che riguardano : l'Avvocatura per un milione di euro; l'Ato3 per 2 milioni e 400 mila; e l'Atm per 3 milioni 900 mila euro. I dettagli delle spese sostenute devono ancora essere approfondite ma sull’Ato 3 Signorino non ha avuto esitazione nell’ammettere che il surplus dei costi rispetto a quanto annualmente trasferisce il Comune dipende da «una cattiva impostazione nella gestioni dei rifiuti». Sia il vice-sindaco che il sindaco hanno, quindi, annunciato la riforma del piano industriale dell’Ato, al fine di invertire la rotta ed avviare in tempi brevi, una impostazione efficiente . Signorino ha aggiunto che una recente circolare regionale obbliga i comuni a procedere alla costituzione delle Srr entro settembre. E’ intenzione dell’amministrazione Accorinti imprimere una svolta anche al settore del trasporto pubblico, adeguandolo alle esigenze della città.
Più in generale- come illustrato da Signorino – il Comune dell’era Accorinti intende mettere mani a tutte le sue società partecipate per porre fine a quella pratica distorta utilizzata dalle precedenti amministrazioni , e cioè «la mancata conciliazione tra i crediti vantati dalle partecipate ed i debiti riconosciuti dal Comune». Che tradotto significa il mancato allineamento del bilancio comunale con i bilanci delle aziende che dipendono dal Comune e che ha finito per causare un buco milionario nei conti dell’ente . Posto che neanche in passato fosse possibile ignorare le perdite delle proprie società, una recente norma lo impedisce adesso espressamente, obbligando gli enti a redigere il cosiddetto bilancio consolidato.
Tornado al buco finanziario dell’ente, Signorino ha ricordato che tra martedì e giovedì prossimo arriverà a Palazzo Zanca e si metterà subito al lavoro la task force dell’Anci, con il compito di quantificare i reali debiti del Comune, che oggi oscillano tra i 500 milioni di euro dichiarati dal commissario Croce ed i 78 milioni di euro accertati dalla Ragioneria. Contestualmente, l’amministrazione continuerà a lavorare alla rimodulazione del piano decennale di riequilibrio e cercherà di rimediare al fallimento della Convenzione dell’Amam, trovando altrove i 15 milioni di euro annui previsti da quell’atto. Signorino ha spiegato che si punterà soprattutto alla razionalizzazione della spesa. Tra le mosse della nuova giunta vi è anche l’adesione al Patto dei sindaci e la conseguente redazione un piano di risparmio energetico, attraverso il quale poter beneficiare dei finanziamenti da parte della Banca europea degli investimenti.
Le idee non mancano al nuovo esecutivo di Palazzo Zanca, che rischia tuttavia di rimanere “schiacciato” dalle emergenze che sopraggiungono improvvise. Vedi lo sforamento del patto di stabilità 2012, che condizionerà pesantemente il bilancio comunale, su cui pesa già la sanzione di altri 7 milioni di euro per il mancato rispetto del patto anche nel 2011. Le due sanzioni cumulate danno un importo totale di 14 milioni di euro, a cui bisognerà necessariamente trovare una copertura finanziaria. (Danila La Torre)