Nei servizi sociali i problemi non finiscono mai. Si pensava, e si sperava, che da qui ai prossimi due mesi l’attenzione dovesse essere concentrata solo sui nuovi bandi attesi fin dall’insediamento di questa nuova amministrazione, ma a quanto pare anche per i servizi sociali non ci sono buone notizie. I bandi si faranno, almeno l’intenzione è questa. Il problema sono le risorse che saranno a disposizione per coprire questi bandi perché a quanto pare l’amministrazione Accorinti ha deciso di tagliare dal bilancio di previsione 2013, approvato lo scorso 30 dicembre, circa 2.400.000 euro destinati proprio a questo settore. Sindacati e lavoratori avevano battuto i pugni sul tavolo per chiedere più fondi rispetto agli anni scorsi, da Palazzo Zanca era stato garantito sarebbero stati previsti 22 milioni di euro, in linea con gli anni precedenti. Ma così non è stato.
A lanciare l’allarme è la segretaria della Fp Cgil Clara Crocè che non risparmia toni durissimi contro un’amministrazione che decide di risparmiare proprio sui servizi che riguardano i più deboli. «Sbrogliare la matassa sarà veramente difficile. Non riusciamo a capire quale sia stata la folle logica che abbia spinto questa Amministrazione ad operare un taglio del genere». Per Clara Crocè già quei 22 milioni che erano stati garantiti rappresentavano una cifra necessaria e “intoccabile”, in vista soprattutto della predisposizione dei nuovi bandi che dovrà avvenire entro la fine del mese di marzo, in concomitanza con la scadenza delle proroghe concesse alle cooperative sociali. Invece è arrivata l’amara sorpresa. «Ci domandiamo perché nelle “segrete stanze” si sia deciso di optare per una decurtazioni dei fondi sulla cui base sarebbero stati effettuati gli impegni di spesa per le prossime gare – afferma la Crocé -. Spiace soprattutto che l’Amministrazione abbiamo scelto di seguire questa strada tagliando fondi ai soggetti più deboli».
Il sindacato ha scritto quindi al Sindaco Renato Accorinti, all’assessore al Bilancio Guido Signorino, all’assessore ai Servizi sociali Nino Mantineo e alla presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile, chiedendo al più presto la convocazione di un incontro per affrontare la problematica in questione. «Ora che la frittata è stata fatta – conclude la segretaria – sarebbe quantomeno auspicabile che l’Amministrazione ci convochi al più presto. Il tempo questa volta è veramente terminato». Nel frattempo i lavoratori hanno proclamato lo stato di agitazione.
Francesca Stornante
Martedì, 11 febbraio, 2014 – 18:30