Dopo lo strepitoso successo di pubblico e critica in occasione della prima mondiale al Ravenna Festival ferve l’attesa per l’unica tappa in Sud Italia di Shine Pink Floyd Moon. L’opera rock di Micha van Hoecke, creata sulle canzoni della leggendaria band inglese, è in programma il 27 luglio nella meravigliosa cornice del Teatro Antico di Taormina. L’evento rientra nella rassegna estiva proposta dalla Fondazione Taormina Arte Sicilia.
Un evento unico e magico che unisce la musica dei Pink Floyd alle coreografie del celebre coreografo/regista russo-belga Micha van Hoecke. Non solo dunque indimenticabili canzoni senza tempo, ponte tra rock e musica classica ma anche “una musica che ha un’anima e che, nell’immaginario collettivo, è legate alla giovinezza interiore di tutti noi”, sottolinea lo stesso Micha.
Punto di partenza nella creazione di Shine Pink Floyd Moon è il celeberrimo brano Shine on You Crazy Diamond. Con la canzone i quattro Pink Floyd – al secolo Roger Waters, Nick Mason, Richard Wright e David Gilmour – rendevano omaggio al loro compagno Syd Barrett che si era perso nelle regioni sconosciute della “luna”, intesa come malattia mentale. In Shine Pink Floyd Moon, Syd è interpretato da Denys Ganio. L’artista è già étoile del Balletto di Marsiglia ed interprete dal famoso Pink Floyd Ballet di Roland Petit, balletto cult che debuttò nel 1973, in piena epoca pop, con la band inglese che suonava dal vivo.
Un filo sottile lega il passato al presente. Non a caso, Syd/Ganio ha un alter ego giovane e guizzante, il ballerino Mattia Tortora, affiancato dai solisti e corpo di ballo Compagnia Daniele Cipriani. Il sound psichedelico – ipnotico, in qualche maniera astrale – e le liriche ammalianti dei Pink Floyd sono invece oggi interpretate (sempre dal vivo) dell’odierna ed acclamata band italiana Pink Floyd Legend (direttore musicale Fabio Castaldi). Musicisti, vocalist, ballerini intrecciano sapientemente le loro arti in palcoscenico sicché lo spettatore ha realmente l’impressione (prendendo in prestito una massima di Micha van Hoecke) che “il canto è una danza che si sente e la danza è un canto che si vede”. L’interazione tra gli artisti in scena è totale.
A mezzo secolo dall’allunaggio e da quel “gigantesco balzo per l’umanità”, un sapiente gioco di luci, laser e videoproiezioni trasforma lo spazio scenico di Shine Pink Floyd Moon in una surreale luna. A abitarla personaggi come il “doppio” di Syd, una specie di Pierrot Lunaire, l’essere crepuscolare che catturò la fantasia di Arnold Schönberg. Visioni oniriche che s’incrociano per creare mondi siderali, eppure molto vicini.
“È la mia autobiografia che racconta anche la vita di ogni uomo”, ci spiega ancora Micha van Hoecke, regista oltreché coreografo dello show. “La storia delle nostre vite che procedono a cicli, con un movimento circolare come quello della musica e della danza delle stelle, della rotazione della luna. Un moto scandito da un continuo processo di nascita-morte-rinascita.” E aggiunge: “La vita non è altro che la stoffa dei sogni di cui scriveva Shakespeare. Una stoffa che viene continuamente ordita, tramata, disfatta e ritessuta. Shine è un lavoro intriso di speranza, in cui la fantasia diventa l’arma per combattere il materialismo che imperversa, il potere e le brame che incombono oggi.”