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Si rafforzano i contrasti termici in Atlantico, attenzione alle forti burrasche in arrivo da Ovest

Nelle ultime ore siamo stati interessati dalla prima breve invasione di aria fredda, polare marittima, che ha riportato i termometri su valori decisamente più consoni per dicembre. Ma il vero freddo, quello di origine artica, continuerà ancora a tenersi lontano dal Mediterraneo. Un vortice polare così strutturato, di solito mantiene l’aria molto fredda, di origine artica, a ridosso del mar Glaciale Artico, favorendo un continuo raffreddamento di tutta la zona artica e delle regioni polari e sub-polari (sopra i 60° nord di latitudine), dove le temperature scivolano abbondantemente sotto la soglia dei -20°C -30°C a bassa quota.

Le aree più fredde, al momento, sono quelle che comprendono il Canada orientale e le lande della Siberia orientale, dove si registrano temperature davvero glaciali, sotto i -54°C -55°C nel nord della Jacuzia (peraltro nel periodo del minimo termico annuo che nelle terre emerse dell’Eurasia si raggiunge proprio nell’ultima decade di dicembre).

Tale raffreddamento dell’Artico, in particolare nel settore orientale canadese, a sua volta, tende a rafforzare il “gradiente termico orizzontale” (differenza di temperature) fra le latitudini artiche e quelle temperate, producendo una notevole accelerata del flusso occidentale (detto flusso zonale) fra le medie ed alte latitudini, fra Asia orientale, nord Pacifico, nord America, Europa e Asia centro-settentrionale.

Questi fortissimi contrasti termici, fra polo e medie latitudini, tendono a rinforzare notevolmente il ramo principale della “corrente a getto” che si dipana per l’intero emisfero (attorno i 50° nord), con potenti “Jet Streaks” (massimi di velocità del “getto” in quota), fra l’estremo oriente russo, gli States, il nord Atlantico e l’Europa, che taglieranno le spinte meridiane degli anticicloni oceanici, presenti fra il Pacifico settentrionale e il nord Atlantico.

Inoltre la presenza di una invasiva anomalia negativa termica in quota sull’area canadese, favorirà, già da domani, la generazione di nuovi forti “Jet Streaks” che dal nord-est degli States e dal Canada orientale si propagheranno fino alle porte dell’Europa, con velocità ragguardevoli nell’alta troposfera (punte di oltre 300 km/h sopra i 9500 metri).

Lo sviluppo di questi “Jet Streaks”, in uscita dalle coste del Canada orientale e del nord-est degli Stati Uniti, inoltre favorirà lo sviluppo di profondi cicloni extratropicali, caratterizzati da valori di vorticità positiva elevati, che dall’Atlantico settentrionale si muoveranno in direzione delle Isole Britanniche, della Francia, dell’Europa centro-occidentale, causando ondate di maltempo, accompagnate da venti molto forti, generalmente dai quadranti occidentali, che penetreranno fino all’interno del Mediterraneo, causando forti burrasche e autentiche tempeste di vento.

Difatti, proprio in questi giorni, ci troveremo di fronte alla tipica configurazione da “NAO” (oscillazione nord atlantica) positiva, che generalmente, nel mese di dicembre, favorisce lo spalancamento degli impetuosi venti atlantici fino al cuore del Mediterraneo. Già da venerdì le prime ripercussioni si vedranno pure sulle coste del messinese e del reggino, allorquando fra venerdì notte e sabato i venti di ponente e maestrale torneranno a soffiare con forza, eccedendo la soglia d’attenzione, fino a raggiungere l’intensità di burrasca forte (forza 8-9 Beaufort).

Ecco le forti raffiche di ponente e maestrale in arrivo fra venerdì notte e sabato mattina

Va ricordato che oltre allo scirocco e all’ostro sullo Stretto le burrasche più forti possono essere apportate anche dagli intensi venti di ponente, maestrale, che sono costretti a scavalcare velocemente i Peloritani, incanalandosi lungo le strette vallate dove scorrono le fiumare, per gettarsi con forti raffiche di caduta (venti di pendio), molto turbolenti e irregolari, sia nella direzione che nella velocità. Spesso questo tipo di raffiche si presentano sotto forma di “strisciate” molto localizzate e il notevole effetto di compressione prodotto dalla componente discendente del vento può produrre anche dei danni ad infrastrutture e tetti di abitazioni allorquando si supera la soglia dei 90-100 km/h. Quindi, in vista della burrasca di venerdì notte, sarebbe utile iniziare a prendere le prime precauzioni, per evitare i soliti disagi e danni causati dallo sradicamento di alberi d’alto fusto, pali della luce e insegne pubblicitarie.