Anche da Messina parte la sveglia dei Coraggiosi al Pd in vista delle prossime elezioni regionali, con il dopo Crocetta.
Il movimento che fa riferimento a Fabrizio Ferrandelli, il deputato regionale che si è dimesso in polemica col il virus di attaccamento alla poltrona di tutta l’Ars mentre la Sicilia muore, ha allestito anche in riva allo Stretto i banchetti per il #sicambiaday.
Banchetti a Messina (piazza Cairoli) ed a Brolo e Milazzo, che si sono aggiunti a quelli in tutta la Sicilia, 20 piazze in totale.
“Inizia con questa straordinaria festa di democrazia e di partecipazione la campagna elettorale dei coraggiosi. Una campagna elettorale inedita- ha dichiarato Ferrandelli- Ai siciliani infatti non chiederemo i voti, chiederemo il loro coraggio. Il coraggio di cambiare, di metterci la faccia, di superare rassegnazione e sfiducia per riprendersi in mano il futuro. Un futuro che Crocetta e Raciti hanno barattato per qualche comoda e indecente poltrona”.
L’invito ai Coraggiosi è partito da 20 piazze che hanno visto impegnati nell’organizzazione oltre 300 volontari. Una strada tutta in salita perché l’obiettivo è riuscire a cambiare la classe dirigente da dentro il partito, ma le logiche del Pd e del governo regionale, sono finora volte al mantenimento dei privilegi e dei posti.
“La sfida che lanciamo è a una classe dirigente da superare, una sfida al Pd innanzitutto che ha preferito rimanere incollato alle poltrone, ma anche ai cinque stelle che non vanno oltre il populismo e la demagogia. Una classe dirigente che coinvolge tutti i partiti che sta all'Ars non per fare cose buone per i siciliani- ha spiegato ancora Ferrandelli- Crocetta e Raciti devono andare a casa – aggiunge – questo è quello che vuole la Sicilia, questo è il presupposto per costruire un nuovo Pd e cambiare la Sicilia. E noi ci riusciremo".
A Messina la realtà del Pd è quella del dopo Genovese, con le truppe dell’ex sindaco che si sono spostate a Forza Italia svuotando di fatto il partito, che da diversi mesi è affidato al renziano di ferro Ernesto Carbone. Nelle scorse settimane in un vertice romano (alla presenza di Faraone e dei vertici di Sicilia Futura del messinese Beppe Picciolo) è stata raggiunta l’intesa sul via libera alla sfiducia ad Accorinti ma tempi e modi sono ancora tutti da decifrare, dal momento che anche il leader dell’Udc Gianpiero D’Alia già a dicembre ha detto di voler avviare questo percorso, probabilmente entro la fine del 2016.
Rosaria Brancato