La Via dei Greci:viaggio tra i territori per valorizzare identità e cultura

Riscoprire i luoghi della via dei Greci, tutelando l’identità siciliana e guardando al turismo ma anche all’economia dell’isola . Con questi obiettivi nasce il progetto del Distretto della Via dei Greci, curato da un gruppo di lavoro costituito dai sindaci dei Comuni di Tripi e di Novara, rispettivamente Giuseppe Aveni e Gino Bertolami; dal Presidente dell’Associazione “Amici del Museo Archeologico Santi Furnari di Tripi, Salvatore Furnari; dal consulente a titolo gratuito dell’Assessore ai “Beni Culturali e identità siciliana Antonio Galeano,, dall’ex assessore regionale Carlo Vermiglio, e con il contributo del direttore del Museo Archeologico “Santi Furnari”, Gino Sofia.

Il progetto sarà presentato sabato 7 ottobre al Museo Archeologico “Santi Furnari. All’incontro, che si terrà nella Sala conferenze alle ore 10.30 prenderà parte l’Assessore dei “Beni culturali e dell’Identità siciliana”, Aurora Notarianni; il suo predecessore, Carlo Vermiglio; il deputato regionale Nino Germanà, primo firmatario della Legge sui Distretti Culturali per i Territori di seconda prossimità in Sicilia.

Il gruppo di lavoro del Distretto della Via dei Greci si è mosso nell’ambito del progetto promosso dall’Assessorato regionale ai Beni Culturali sulla tutela e valorizzazione dei territori siciliani di seconda prossimità, che mira a valorizzare quei territori lontani dalle grandi reti di collegamento ma ricchi di storia e cultura. Il progetto è stato curato dall’architetto Galeano ed è diventato una proposta di legge regionale, depositata nei giorni scorsi all’Ars (LEGGI IN DOWNLOAD). In particolare l’ex assessore Vermiglio ha inteso promuovere un’ azione di indirizzo sui caratteri culturali delle nuove identità siciliane. L’azione, denominata “Scenari culturali di Sicilia, è stata sviluppata insieme ad un di gruppo di consulenti esperti a titolo gratuito, coordinati da Franz Riccobono e composto da Antonio Galeano, Luigi Montalbano, Giuseppe Ruggeri, Mario Sarica e Sergio Todesco.

Come si snoda concretamente la Via dei Greci

Il Distretto della Via dei Greci è il primo Distretto culturale pilota sui territori di seconda prossimità e comprende territori localizzati lungo un antica via di attraversamento che va dal Mar Jonio al Mar Tirreno, sicuramente antecedente alla colonizzazione greca del VIII sec a.c., utilizzata anche dai coloni Calcidesi, fondatori di Naxos, a partire dal 740 a-c- in poi. Lungo la Via dei greci possiamo osservare le vestigia delle città di Naxos, di Tyndaris, ma anche i Teatri Greci di Taormina e Tindari, le necropoli di Naxos e di Abakainon. Queste e altre significative testimonianze delle presenza ellenica nel territorio caratterizzano oggi la Via dei Greci come una delle aree archeologico-naturalistiche di maggior interesse nel Mediterraneo.

I luoghi della Via dei Greci oggi interessano 21 Comuni della provincia di Messina, attestati lungo la via di attraversamento interno – secondo una direttrice che dal Mar Jonio, in corrispondenza dell’antica Naxos, risale verso l’interno, lungo gli alvei dei torrenti, in direzione est-nordovest dal Torrente Zaviano, fino al crinale di Sella Mandrazzi, per collegarsi idealmente al Torrente di Novara, poi Torrente di Mazzarà, antico Elicona – fino alla sua foce nel versante tirrenico, nella baia di Tindari. I comuni attualmente individuati nel Distretto culturale sono Naxos, Taormina, Gaggi, Graniti, Motta Camastra, Francavilla di Sicilia, Roccella Valdemone, Mojo Alcantera, Malvagna, Novara, Rodì Milici, Mazzarà, Basicò, Tripi, Montalbano Elicona, Patti, Falcone, Furnari, Oliveri e Terme Vigliatore.

Il Distretto ha una forte connotazione archeologica e ad oggi include, sul versante ionico, il Parco Archeologico di Naxos, comprensivo del Teatro Greco di Taormina, nell’entroterra la Necropoli monumentale di Abakainon, presso l’odierna Tripi, l’Antiquarium di Francavilla di Sicilia, e, sul versante tirrenico il Parco Archeologico di Tindari e la ville Romane di Terme Vigliatore e di Patti.

I siti archeologici della Via dei Greci sono incastonati fra i due mari del mito, lo Jonio e il Tirreno, e sono lambiti a sud dal più grande vulcano d’Europa, l’Etna. L’intera zona oltre alle presenze archeologica è caratterizzata da emergenze ambientali di eccezionale bellezza, oggi riserve naturali, quali le Gole dell’Alcantara, i Laghetti di Marinello, il Bosco di Malabotta e anche le Rocce dell’Argimusco. I centri abitati, spesso a presidio delle aree sommitali di collina, come una costellazione di pietra, raccontano storie e leggende plurimillenarie, essendo ancora geloso scrigno delle tradizioni religiose e popolari da tempi immemori. L’area è storicamente caratterizzata anche da un’ azione di difesa militare del territorio e dall’ incastellamento dei siti militarmente strategici, con presidi oggi fruibili, come il Castello di Montalbano e quello di Taormina, o comunque ancora presenti come il Castello di Tripi. Altre presenze architettoniche di rilievo sono costituite dal Palazzo dei Cavalieri di Malta a Milici, dal Palazzo Baronale De Maria a Basicò, dal Palazzo dei Baroni Donato a Tripi, dal Convento dei Capuccini a Francavilla, dalla Cuba di Malvagna, Di assoluto rilievo anche l’edilizia ecclesiastica con testimonianze come il Santuario di Tindari, il Duomo di Taormina, il Duomo di Roccella Valdemone, e la chiesa di Sant’Antonio Abate di Novara di Sicilia.

L’attuale asse di percorrenza, rappresentato dalla SS 185 – strada statale di collegamento Jonio-Tirreno, segue l’antica direttrice di attraversamento, pur non ricalcandone evidentemente, la sede del tracciato allora localizzata in prossimità dei letti torrentizi. Non esiste una sola Via dei Greci in questo territorio, ma tante “vie” – un sistema di percorsi in grado di disegnare un’ ampia area di influenza Greca, ma già oggetto di antropizzazione dall’ epoca preistorica.

Il territorio del Distretto è ancora testimonianza viva della cultura materiale e immateriale dei luoghi, cultura permeata da tradizioni e manufatti databili dalla preistoria fino ai giorni nostri. Di rilievo fra i centri storici urbanizzati quelli di matrice medievale quali Montalbano, Novara, Francavilla, Roccella Valdemone, Rodì Milici, e Basicò per citarne solo alcuni. Una visita in questi territori non è solo un itinerario archeologico, ma anche un eccezionale esperienza naturalistica ed etnoantropologica. Ogni centro della Via dei Greci ospita ancora – durante tutto l’anno – processioni e riti di culto cristiano, permeate ancora di ascendenze pagane.

Il patrimonio gastronomico e artigianale – sembrano discendere dall’influenza ellenica attraversamento una serie di testimonianze attive e permeanti ancora oggi la vita quotidiana dei luoghi. La lavorazione dei prodotti caseari come dei dolci della tradizione rappresentano, – insieme alle carni, (si veda la scrofa inserita fin dalla prima monetazione di Abakainon) al pesce delle località costiere e alla frutta – presidi storico-gastronomici di assoluto valore anche sotto il profilo etno-antropologico.

DLT