Inadempienze del Cas, autostrade siciliane ridotte ad un colabrodo, incremento rilevante di incidenti e pedaggi altissimi in confronto ai servizi erogati.
Arriva oggi la risposta all’interrogazione presentata dal PortaVoce del MoVimento 5 Stelle alla Camera, Francesco D’Uva, che chiedeva al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti conto e ragione sulla gestione autostradale della A18 Messina Catania e Siracusa – Gela e della A20 Messina – Palermo.
“Tra i tanti punti toccati – afferma il deputato – vi è quello della funzione del MIT che, già nel 2006, aveva avviato una procedura di contestazione nei confronti del CAS accusandolo di gravi inadempienze alla Convenzione con l’ANAS”.
Criticità che avevano portato alla disposizione della decadenza della stessa concessione. “Un provvedimento che però – sottolinea D’Uva – fu poi dichiarato nullo, nel 2011, dal Consiglio di Giustizia Amministrativa. Tenendo conto anche dei recenti dati sui livelli di sicurezza del Consorzio Autostrade Siciliane (emersi dal report pubblicato dal MIT) non sarebbe il caso che il Ministro valuti nuove azioni per garantire, una volta per tutte, la sicurezza delle autostrade siciliane? A distanza di 10 anni, nulla ci sembra migliorato”.
Altro punto analizzato è stato poi quello del pagamento del pedaggio. “Se è pur vero che il pagamento è necessario per la manutenzione, sebbene il CAS non abbia ricevuto alcun aumento nelle tariffe – contesta D’Uva – perché i cittadini dovrebbero pagare a fronte di autostrade colabrodo e servizi scadenti, se non addirittura nulli?”.
“Ricordiamo anche che, da febbraio 2015, è stato introdotto il bonus del 20% per i pendolari, così come richiesto nella nostra interrogazione. Mi piace pensare che la nostra azione politica, anche se con qualche ritardo, abbia portato all’adattamento alla normativa nazionale”.