La seconda sezione del Tar Palermo (presidente Calogero Ferlisi, estensore Lucia Maria Bancatelli) ha accolto il ricorso dell'ENAIP ASAFORM Sicilia contro il decreto del dirigente generale dell'Assessorato Regionale dell'Istruzione e della Formazione Professionale n. 5135 con il quale, il 6 ottobre 2014 sono stati revocati gli accreditamenti provvisori, emessi nel 2008, per lo svolgimento dell'attività di orientamento e formazione professionale. Il medesimo decreto di revoca impugnato disponeva, altresì, l'interdizione con effetto immediato all'Ente dello svolgimento di qualsivoglia attività di orientamento e/o formazione professionale nell'ambito della Regione siciliana.
A fine 2014 l'Assessorato aveva "tagliato" altri 18 enti siciliani, e diversi messinesi: ad esempio il Cufti, che non avrebbe versato 16 mesi di stipendio ai dirigenti, l'Enaip Messina che aveva mensilità in arretrato non pagate per 2 milioni di euro – stessa cifra per l'Enaip Asaform regionale – infine l'Enaip Ragusa, indietro di 400 mila euro.
Come in diversi altri casi di enti ai quali la Regione ha revocato l'accreditamento, anche in questo caso il Tribunale Amministrativo Regionale ha "bacchetato" nuovamente la decisione del Governo. Il Tar Palermo ha accolto il ricorso degli avvocati Gaetano Armao, Fiorella Russo e Chiara Castellana. "A fondamento della pronunciamento vi è la contestazione all'Assessorato regionale che il provvedimento di revoca si basava su censure relative ad irregolarità nei pagamenti degli stipendi dei dipendenti indotte dalla stessa Amministrazione regionale che non aveva provveduto tempestivamente ai dovuti trasferimenti in favore dell'ente, determinandone surrettiziamente lo squilibrio finanziario e comunque tempestivamente sanate", spiega lo studio legale.
Il giudice scrive che "l’Amministrazione intimata ha omesso di formulare qualsiasi valutazione circa la presunta insanabilità delle irregolarità riscontrate in sede di audit, tali da farle assurgere per la loro gravità a giusta causa di revoca dell’accreditamento, anche in relazione agli ulteriori interessi pubblici coinvolti e meritevoli di tutela, quali il mantenimento dei livelli occupazionali garantiti dall’ente" sicché la revoca dell'Assessorato alla formazione è stata ritenuta illegittima in quanto incongrua rispetto ai fatti contestati".
La sentenza, emessa dopo l'ordinanza di sospensione del 2 marzo 2015, fa intravedere uno spiraglio ai 230 dipendenti per i quali il licenziamento sembrava in vista, e scongiura perdite per 5 milioni di euro degli enti.
"Questa nuova sentenza – alla quale seguirà un'ingente richiesta risarcitorie nei confronti dell'amministrazione.regionale- commenta ancora lo studio Armao – rende ancor più evidente il marasma nel quale si trova la formazione in Sicilia a seguito di iniziative estemporanee, o come nel caso di specie addirittura persecutorie, con grave disagio per allievi, lavoratori ed operatori del settore sulle quali è intervento risolutivamente il giudice amministrativo".
Nell'ottobre 2014 la Regione aveva "tagliato" 19 enti, tra i quali anche sigle messinesi:nel mirino erano finiti per esempio il Cufti che non avrebbe versato sedici mesi di stipendio ai dipendenti, l'Enaip di Ragusa perché risultavano mancati versamenti per stipendi pari a 400 mila euro, l'Enaip Asaform per mensilità non pagate pari a due milioni di euro appunto; stessa cifra dell'Enaip Messina.