MESSINA – “Quel partito del quale oggi contesta la mancanza di ossatura, è lo stesso partito che ancor prima di esistere, in occasione delle regionali 2022, gli ha consentito di essere eletto deputato regionale. Il tutto grazie a un voto di opinione prettamente orientato sui sacrifici e il lavoro portato avanti negli anni dal leader Cateno De Luca, senza il quale oggi non saremmo qui neanche a discutere”. Il capogruppo all’Assemblea regionale siciliana Salvo Geraci lascia il suo partito e approda nella Lega. E queste sono le parole del coordinatore e dei parlamentari Danilo Lo Giudice, Ismaele La Vardera e Giuseppe Lombardo, che non mancano di criticare l’ex compagno: “”A qualche settimana di distanza da uno sterile messaggio ricevuto nella chat dei parlamentari di Sud Chiama Nord, apprendiamo oggi in forma ufficiale della scelta di proseguire il suo percorso politico non più nella famiglia che gli ha dato la possibilità di essere eletto per la prima volta al Parlamento regionale siciliano. Ma con la Lega, partito che per molti versi si trova in antitesi rispetto a quei valori di identità e valorizzazione del territorio che hanno sempre contrassegnato il nostro movimento politico”.
E ancora: “L’onorevole parla di mancati risultati ad esempio a Trapani, dimenticando che proprio lui era stato individuato quale commissario provinciale cittadino senza mai concretamente esercitare il ruolo, salvo sporadiche apparizioni a chiamata. Spiace leggere che, solo adesso, non si apprezza più quella visione e strategia politica e che si preferiscono percorsi più semplici, che richiedono meno impegno e meno sacrifici ma ai quali noi non siamo stati mai abituati”.
Per il coordinatore Lo Giudice e i deputati regionale La Vardera e Lombardo, “Sud chiama Nord da sempre ha scelto di costruire il consenso popolare mediante il confronto diretto con il popolo, scendendo in piazza a testa alta, senza scheletri nell’armadio e senza girare nelle stanze dei bottoni o dai governanti di turno per richiedere qualche mancetta. Sono logiche che non ci sono mai appartenute e mai ci apparterranno”.
Da qui le conclusioni: “Se l’onorevole Geraci oggi è stato folgorato sulla via di Giussano, senza una reale motivazione, come è facile evincere dalla sua nota, non possiamo fare altro che augurargli un buon proseguimento di percorso “romano centrico”, con la consapevolezza che il popolo siciliano è sovrano e che le scelte che ognuno di noi attua, prima o poi saranno soggette al giudizio popolare e il tempo a qualcuno dovrà dare ragione”.
Nella foto Geraci con gli ex colleghi del gruppo all’Ars Lombardo, De Leo e Sciotto.
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