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Sicurezza in rete, Bramanti: “Educare i minori al corretto uso di internet”

MESSINA – La VII Commissione consiliare permanente è tornata a parlare di minori e sicurezza in rete, un tema sempre più importante da affrontare e dibattere. All’incontro, presieduto dal consigliare comunale Placido Bramanti, hanno partecipato il dottor Marcello La Bella del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni della Sicilia orientale, e la dottoressa Santina Patanè, Direttore Uoc – Modulo dipartimentale neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Asp di Messina. Da anni si parla sempre più dell’utilizzo di internet tra i più giovani, con particolare attenzione a quella fascia d’età di under18 che usufruiscono maggiormente di chat e social network, esponendosi a maggiori rischi. L’argomento, inoltre, assume ulteriore valore nel periodo della pandemia, in cui tra lockdown, isolamenti e distanziamento, le relazioni interpersonali si annullano e il tempo passato nel mondo virtuale continua ad aumentare.

Bramanti: “Vigilare e prevenire”

“Se da un lato l’accesso digitale consente ai nostri ragazzi un gran numero di benefici e opportunità”, ha dichiarato Bramanti, “dall’altro li espone ad una serie di rischi e minacce, tra cui l’accesso a contenuti dannosi, lo sfruttamento e l’abuso sessuale, il cyberbullismo e l’uso improprio di informazioni private. Per tale motivo bisogna vigilare e prevenire”. Ed è proprio il cyberbullismo uno dei nemici maggiori da combattere, vigilando e prevenendo, ma anche informando ed educando i ragazzi al corretto utilizzo delle informazioni private. Ma Bramanti pone l’accento anche su altri aspetti: “Se il cyberbullismo, come anche la pedopornografia, rimangono gli elementi di maggior rischio che generano più sofferenze, quello più diffuso è l’esposizione a contenuti negativi, come immagini violente, siti o discussioni che promuovono la discriminazione razziale, religiosa o di genere, siti dove si discute di autolesionismo o di anoressia e bulimia, che per questo motivo vanno maggiormente attenzionati”.

L’aspetto fondamentale è quello educativo

Le possibili soluzioni al problema sono due: “L’aspetto più importante su cui intervenire è sicuramente quello educativo: occorre cioè che i minori siano educati ad un corretto uso delle nuove tecnologie. Ma bisogna anche intervenire sugli stessi fornitori di servizi informatici e telematici, affinché pongano particolare attenzione alla necessità di garantire le dovute cautele a siti ed applicazioni a partire dalla fase di progettazione. Risulta indispensabile un cambiamento culturale per un corretto utilizzo del web”. Un appello, quello del consigliere, rivolto anche agli adulti, a chi vigila ed educa, alle famiglie che quotidianamente stanno al fianco dei ragazzi nel loro processo di crescita.