Un nuovo caso di aggressione al Policlinico di Messina mette in allarme il Nursind Messina, il sindacato delle professioni infermieristiche, che non ci sta e si dichiara pronto ad adottare le misure necessarie.
Dopo aver riferito alla direzione aziendale in estate un episodio analogo a quello avvenuto qualche giorno fa, in cui gli operatori sanitari del pronto soccorso hanno subito aggressioni da parte dei parenti dei pazienti, i vertici del sindacato messinese sono pronti a delle iniziative per tutelare la sicurezza degli infermieri.
“L'avevamo detto ed anche scritto – tuona il segretario aziendale NurSind del Policlinico Massimo Latella – in tempi non sospetti: segnalazioni, incontri e proposte ai vertici aziendali ma fino ad ora, tanti buoni propositi senza che nulla sia cambiato”.
“Qualche giorno fa si è assistito all'ennesimo episodio di aggressione del personale da parte dei parenti di una paziente che nemmeno tanto paziente è sembrata, visto che anche lei ha aggredito gli infermieri – ribatte il segretario territoriale Nursind Messina Ivan Alonge – la punta di un iceberg di un sistema, quello sanitario malato e che non riesce più a mantenere quei criteri di efficacia ed efficienza che rimangono scritti solo sugli atti aziendali o sulle brochure di presentazione delle varie aziende ospedaliere per fare belle parole”. Alonge parla di aggressioni che sono all'ordine del giorno e, durante un incontro con i vertici dell’azienda ospedaliera tenutosi qualche settimana fa, si è discusso proprio di iniziative atte a garantire la sicurezza ma, come afferma il segretario aziendale Massimo Latella, “queste iniziative sono in corso da anni e vorremmo che qualcuna di essa avesse un termine ben preciso prima di dover raccontare di qualche tragedia annunciata”.
Latella continua portando alla luce anche altre problematiche: “Dopo l’ultimo incontro, con la nota pr. 90/16 del 16/11/2016, abbiamo chiesto un ulteriore incontro urgente, ancora non riscontrato, in quanto NurSind ha da sempre denunciato con numerose lettere ed anche verbalmente le carenze strutturali dei locali del pronto soccorso e del triage, in particolare, la carenza di organico adeguato a fronteggiare una situazione sempre più drammatica testimoniata da varie richieste di partecipazione per corsi di aggiornamento, assemblee e ferie puntualmente negate. Ultima in ordine di tempo la sospensione di tutte le ferie del personale infermieristico costretto quindi a vivere da prigioniero a casa sua, l’assenza di una sala relax e il continuare a lavorare in una struttura dove la privacy e la sicurezza sono vere e proprie chimere”.
Il segretario parla poi del "triage infettivologico", definendolo un “vero e proprio fenomeno da baraccone, un ufficio ticket riadattato a triage per immigrati Triage infettivologico che non rispetta nessun requisito minimo di igiene, sicurezza e paradossalmente ad altissimo rischio infettivologico, dato che non vi è previsto isolamento, servizi igienici e la necessaria separazione tra degenti di sesso maschile e femminile”.
I lavori di ristrutturazione dovevano essere espletati entro il 30 luglio ma sono ancora in itinere e, secondo il sindacato, non si sa ancora se i nuovi locali avranno zone esclusive per il personale infermieristico.
“Il clima- conclude Latella- è ovviamente caldo per non dire esplosivo fra tutto il personale e se non saranno presi i necessari provvedimenti per garantire la sicurezza e la tranquillità di tutto il personale e dell'utenza, NurSind sarà costretto ad adottare tutte le misure atte a garantire la tutela di tutti, anche con uno stato di mobilitazione di tutto il personale”.