MESSINA – Messina non è una città per pedoni, per motociclisti, con 4 morti negli ultimi tre mesi, e per automobilisti. Sulla sicurezza stradale e la viabilità, in una città così tanto congestionata, tanti i commenti dei lettori in questi giorni, come reazione agli incidenti. La richiesta maggiore? Più “repressione” da parte della polizia municipale e si richiede un intervento della prefetta.
Giusto invocare un cambio di passo con un lavoro di squadra tra Comune, polizia municipale e prefettura. Di certo, serve una maggiore vigilanza nelle strade. In questo ambito, ci auguriamo che i 100 nuovi poliziotti municipali a Messina, nel 2025, rappresentino un salto di qualità.
Nello stesso tempo, assieme alla necessità di reprimere le gravissime e quotidiane violazioni del codice della strada., bisogna sempre di più ridimensionare la dittatura delle auto e dei motorini che scorazzano ovunque. Per farlo, però, il trasporto pubblico deve essere ancora di più potenziato. Questo nonostante i progressi di Atm.
In generale, l’attuale modello di viabilità, che il Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) intende superare nel tempo, manifesta tutti i suoi enormi limiti. Altri due punti nodali risultano lo stato disastroso del manto stradale, in diverse zone, e l’esigenza di correggere alcune scelte (zona prefettura e non solo) per ridurre i rischi.
Ecco che cosa hanno scritto i lettori in relazione all’articolo Messina non è una città per motociclisti…
“Dire che Messina non è una città per motociclisti è un paradosso, visto che la gente spericolata guida sia la macchina che la moto. Di certo, non possiamo dire che chi guida la macchina è uno spericolato e invece chi guida la moto lo fa con prudenza… Intanto, andiamo a vedere lo stato delle strade di Messina e vediamo quanto sono sicure. E, dopo, analizziamo perché è avvenuto l’incidente, prima di giudicare”.
“Manca la repressione”.
“E di quei motociclisti e scooteristi che sfrecciano a semaforo rosso ne vogliamo parlare? Non so quante volte è capitato a me, con l’auto, di dover piantare frenate all’improvviso”.
“Alcuni motociclisti in città sembrano che siano in pista: marmitte rumorose, alzano la moto su una ruota, controlli zero, sorpassano a destra e a sinistra. E vogliono pure avere ragione? Andiamo avanti così?”.
“Mancanza di controlli adeguati sul territorio o se presenti molto sporadici, mancanza di rispetto del codice della strada, scooter e moto che corrono follemente rischiando spesso l’incidente. Se non accadono è perché qualcun altro è attento non solo a sé stesso ma anche alle imprudenze altrui. Ma non è prerogativa solo delle due ruote. Molti automobilisti non rispettano le norme di guida e corrono come se non ci fosse un domani. Siamo nell’era della frenesia, della corsa per mille impegni quotidiani e la quasi mancanza di controlli è il via libera assoluto al libero arbitrio veicolare”.
“Basta chiedere e i numeri salteranno fuori e si capirà che Messina è una città pericolosa per tutti”.
“Messina non è un autodromo e nemmeno un circuito per moto. Perché non fate un bel servizio sulla viabilità di questa città? Come rispettano il codice della strada motociclisti e conduttori di pattini. Andate in giro per la città e vedrete come mettono a repentaglio la vita di tutti, non solo di loro stessi”.
“Le nuove generazioni a cui si fa riferimento nascono e crescono in un ambiente in cui sono culturalmente radicate l’assenza di regole e di sanzioni. Sostare in doppia fila, bruciare il semaforo rosso, parcheggiare in corrispondenza di scivoli, marciapiede e intersezioni, non rispettare i limiti di velocità sono tutti comportamenti socialmente accettabili a Messina. Per i mezzi a due ruote, si aggiungono il sorpasso a destra, la sosta dell’intero mezzo sul marciapiede e il controsenso legalizzato. Se solo si posizionasse una telecamera tra via Oratorio della pace e via Sant’Agostino, ogni giorno si sanzionerebbero almeno 100 mezzi in controsenso. Concordo pienamente sulla necessità di un profondo cambiamento culturale ma la repressione non l’ho mai vista”.
“I morti sulle strade? Purtroppo sono danni collaterali”.
“Ii questi giorni ci sono grandi celebrazioni presso palazzi pubblici relativamente a giornate per la sicurezza stradale, con prefetti, questori e varie autorità. Ma qualcuno ha il coraggio di chiedere conto a queste “autorità” del perché, tanto per fare un esempio, la tangenziale di Messina da Boccetta a Tremestieri è infarcita di gallerie non illuminate o malamente illuminate, dove sfrecciano piloti di auto e moto che sorpassano come folli a ogni ora del giorno della notte? E ti lampeggiano rabbiosamente, venendoti addosso, se ti permetti ad andare a 80 (limite di velocità massimo ufficiale). E dove non si vede mai una pattuglia di polizia stradale, che invece dovrebbe frequentare quel percorso in continuazione? Perché poi con le parole possono essere bravi tutti, ma alla fine, se mancano i fatti, chi paga, chi è mai responsabile?”.
“Ci vorrebbe tanta repressione perché domina l’inciviltà. moto che sfrecciano a destra e sinistra, nessun rispetto delle norme stradali. Doppia e tripla fila in Corso Cavour, via Cesare Battisti e tante altre strade. Dovremmo chiudere tutto il centro città con Ztl permanenti e tutti solo a prendere i mezzi pubblici. Confido che le zone a traffico limitato partano prima possibile. Agli angoli delle strade sono stati messi i paletti per non far parcheggiare le macchine ma invece i motocicli riescono a sostare. Vedi zona Università, piena di motocicli a ridosso dei paletti. La polizia municipale dovrebbe essere più presente per sanzionare gli incivili, ma ogni giorno sembra non pervenuta”.
“In una situazione del genere mi sarei aspettato un intervento della prefetta, dato che parliamo di incolumità di cittadini preda di persone spericolate e incoscienti. Incoscienti che scorrazzano per le vie e marciapiedi cittadini con moto con marmitte elaborate e auto con stereo a tutto volume h24. In più anche chi usa monopattini e bici elettriche è spesso incurante del codice della strada . Un summit interforze darebbe una svolta a una situazione sottovalutata, visti gli incidenti e i morti da contare giornalmente”.
“Vivo in Germania e sono tornato in estate nella mia città. A Messina chi guida è arrogante e non ha rispetto delle norme di sicurezza”.
“Negli ultimi anni l’aggressività e l’anarchia alla guida sono aumentate parecchio. Gente che non rallenta manco sotto tortura e per nessun motivo, ma che poi si addormenta al semaforo. Assurdo. Sembra che facciano a gara a chi deve passare prima e non cedono mai il passo, come se fosse una vergogna. Arroganza, inciviltà, cafonaggine estreme”.
“Come sempre mancano i pareri e gli interventi delle autorità preposte a controlli e sanzioni.
Come se nulla fosse. Vigili urban in primis. Il silenzio. Al sindaco e assessore dico: Vanno bene i soldi per il Natale ma la presenza di dossi pedonali perché non viene presa in considerazione? Sulla via La Farina, ad esempio, gli attraversamenti sono pericolosissimi. Le doppie file, cari signori del Corpo della polizia municipale, non solo rallentano ed esasperano ma creano situazioni di grande pericolo. Io non ci credo che non si possa fare di più, per me è una menzogna. Io continuo a vedere pattuglie troppo accomodanti in giro. Troppi padri di famiglia”.
“E cosa dire dei divieto di transito non rispettato? Ti vengono addosso, vedi il semaforo della salita di Giostra, e ti devi pure spostare perché vogliono passare. Poco più in basso la strada è in salita e invece scendono. E hanno staccato la segnaletica. Ma i vigili che li abbiamo a fare a Messina?”.
In evidenza un incidente del 27 luglio 2024.