Mario Foti: “Furnari chiederà il risarcimento danni”. Musumeci plaude alla commissione

"Il provvedimento di sequestro preventivo della discarica di Mazzarrà Sant'Andrea conferma la bontà del lavoro istruttorio che la Commissione regionale Antimafia conduce da mesi su quella e su altre discariche di rifiuti pubbliche e private nell'Isola. Se si è arrivati ad una condizione ormai insostenibile lo si deve ad una serie di responsabilità che chiamano in causa enti pubblici e soggetti privati". Questo il commento di Nello Musumeci, presidente della Commissione regionale Antimafia, dopo il provvedimento di sequestro disposto dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto. Non mancano però le preoccupazioni per ciò che questa chiusura potrebbe causare, ed è lo stesso Musumeci a sottolinearlo: “Appare preoccupante la mancanza di soluzioni per evitare una ormai ineludibile condizione di collasso nel conferimento dei rifiuti di centinaia di Comuni siciliani”.

Sta facendo inevitabilmente molto rumore in tutta la Sicilia il provvedimento della Magistratura che ha messo i sigilli ad una delle più importanti discariche della regione. I Comuni stanno tentando in ogni modo di evitare di rimanere sommersi dalla propria spazzatura, c’è però chi oggi esulta perché è sempre stato uno dei principali nemici della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. E’ il sindaco di Furnari Mario Foti, sempre in prima linea a denunciare anomalie e abusi nella gestione di quell’impianto. L’ultimo intervento, durissimo, risale ad appena due giorni fa (vedi articolo correlato). Mario Foti aveva presentato l’ennesima denuncia e chiesto a gran voce i sigilli per il sito gestito da Tirrenoambiente. Il primo cittadino furnarese aveva scritto che “la discarica di Contrada Zuppà a Mazzarrà Sant’Andrea è un’opera interamente abusiva sotto il profilo urbanistico ed edificatorio, è staticamente instabile e pericolosa ed insiste in un’area a rischio idrogeologico (R4) ed a distanza non regolare dal bacino idrico protetto nel quale si trovano i pozzi di approvvigionamento idrico del Comune di Furnari”. Aveva anche parlato di sversamento di liquidi e abbancamento abusivo dei rifiuti, di cedimenti e pericolosità per la salute e l’incolumità pubblica. Aveva invocato l’apposizione dei sigilli.

Quanto accaduto oggi sembra quasi una risposta alle sue richieste. Ed inevitabile è stata la sua reazione di soddisfazione innanzitutto a nome della comunità furnarese che da anni “è stata quotidianamente offesa dalla vicinanza della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea”. Anche stavolta Foti non perde la sua vene critica e pungente nell’esprimere “gratitudine per il provvedimento della Magistratura che riporta legalità nella vicenda della discarica e mette in discussione una società, la Tirrenoambiente, che in questo lungo decennio di gestione dei rifiuti si è resa protagonista di pagine oscure di cronaca giudiziaria ed è stata crogiolo di inconfessabili interessi criminali che hanno lambito diverse istituzioni locali e centrali, creando una rete di complicità e connivenze che meritano ora di essere analizzate e valutate per comprendere meglio ed individuare le precise responsabilità che hanno creato un disastro nel territorio”.

Per Foti questo intervento risolutivo della Magistratura e delle forza dell’ordine serve a riportare fiducia nelle Istituzioni e nei confronti dello Stato dopo che, per troppo e lungo tempo, il diritto alla salute ed il rispetto della legge hanno subìto una continua e reiterata offesa.

Plauso e riconoscenza li rivolge poi all’attività svolta dall’ex Assessore regionale all’Energia e ai Servizi di Pubblica Utilità, Nicolò Marino, per l’importante attività ispettiva promossa, ai funzionari del Dipartimento Acque e Rifiuti, alla Commissione d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, a Sonia Alfano, per gli importanti contributi di legalità alla causa della popolazione coinvolta nella vicenda.

Adesso però per il primo cittadino si dovrà andare avanti per individuare le complicità, le omissioni, le connivenze che in questo lungo periodo hanno consentito il perpetrarsi di un’allucinante situazione che ha reso inermi e indifese intere comunità e, fra tutte, quella furnarese. Infatti proprio su questo punto Foti non ha dubbi: “Intendiamo svolgere la nostra parte nella collaborazione alle ulteriori attività investigative del caso e nell’indicare le specifiche omissioni che è stata costretta a dover constatare in lunghi anni di denunce, segnalazioni ed interventi”.

Ma si va oltre. L’amministrazione annuncia poi sin da ora la sua precisa volontà e determinazione di richiedere la riparazione dei danni subiti nei confronti di tutti i responsabili di questo procurato danno ambientale, con specifiche azioni giudiziarie che eserciterà in tutte le sedi civili e penali nell’interesse della comunità che rappresenta. Massima collaborazione ci sarà anche anche per una nuova gestione dell’invaso al fine di seguire le delicate fasi del risanamento e della messa in sicurezza del sito.

F.St.