di Marco Olivieri
MESSINA – 7 giorni d’ordinaria follia – Che settimana è stata? Complicata, come sempre. Da decifrare e non priva di ferite. Il dolce e l’amaro. Il “dolce” di Annalisa, e il resto del cast di Rds Summer Festival, per i tanti che hanno affollato piazza Duomo. E le ferite? Come sempre, sono tante. Messina si congeda con dolore da Nicola Aloisi, vittima di un incidente. Aveva 25 anni. E dice “addio” anche a Giovanni Arigò, saltato in aria nella ditta di famiglia mentre ripeteva gesti per lui consueti, legati alla preparazione dei fuochi d’artificio. La sua morte è ancora più eclatante, e dolorosa, considerata la tradizione di famiglia.
Nelle narici l’odore di fumo. Negli occhi una moglie e due bambini che stavano perdendo il loro padre. Attorno il degrado di Santo Bordonaro, ancora periferia dimenticata e con rifiuti abbandonati ovunque, alimentando l’inciviltà e l’invivibilità. C’è molto su cui riflettere. Per agire. E non dimentichiamo, in quest’estate 2024, ancora roghi, opera di piromani, e il disagio idrico.
Se gli incendi continuano a imperversare, oocorre essere onesti intellettualmente. La strategia a livello regionale e nazionale è inadeguata. Siamo in balìa di criminali e ostaggio di una politica che non trova anticorpi a questo disastro. Quanto all’emergenza acqua, in un mix pericoloso tra l’allarme siccità e la debolezza cronica di Messina in diverse zone, risulta fondamentale che l’amministrazione comunale gestisca meglio, con Amam, i disagi dei cittadini.
Che poi ci sia chi specula politicamente, quello fa parte della normalità. E nessuno può essere davvero sicuro che avrebbe gestito meglio questa delicata fase o accelerato in termini di interventi strutturali e apertura di nuovi pozzi.
Tuttavia, chi governa, chi amministra, non può considerare le crtitiche come “lesa maestà” ed è lì per recepire le istanze dei cittadini. L’opposizione deve fare un lavoro rigoroso e il rendere conto ai cittadini, da parte chi ha ricevuto il mandato per governare, è un elemento essenziale. Sembrano ragionamenti ovvi ma non si può dare nulla per scontato qui.
Di conseguenza, parafrasando una canzone famosa di Annalisa, “sinceramente” Messina va raccontata nelle sue luci e nelle sue ombre, potenzialità ed elementi critici. Si pensi anche ai dati Inps sull’assegno d’inclusione e sul supporto alla formazione lavoro. I disastri sociali provocati dalle scelte del governo Meloni hanno aggravato, nella città metropolitana e nel sud, situazioni già allarmanti.
Messina va raccontata senza nascondere ciò che non va, insomma. Ma anche cogliendo i possibili segni o germi di un cambiamento. Piccoli o grandi eventi che hanno bisogno di una visione d’insieme e di un progetto politico, dal locale al nazionale e su scala europea. Senza profondi cambiamenti sociali, il Meridione non troverà mai un suo ruolo chiave in Italia e in Europa.
Buona domenica.