La nota del legale di Messinambiente Marcello Parrinello ha scatenato reazioni inevitabili. E mentre sullo sfondo anche oggi andranno avanti le procedure che stanno portando i lavoratori della società di fronte a delle conciliazioni che stanno creando scompiglio, va avanti anche lo scontro che ieri ha “costretto” l’avvocato Parrinello a scendere in campo a difesa di una procedura che intanto è finita al centro di un esposto depositato dai sindacati in Procura. Così sono proprio Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel a replicare a muso duro.
«Anche noi proviamo a fare un po’ d’ordine sulla nostra posizione, premettendo fin da subito che gli effetti concreti della nostra proposta sono gli stessi esplicitati dall’avvocato Parrinello, con un’unica differenza: noi vogliamo rispettare la legge 9/10 con il transito dei lavoratori prima alla SRR e poi a MessinaServizi».
Di fronte a quanto dichiarato dall’avvocato e a ciò che è stato detto in questi giorni per spingere i lavoratori a firmare, i tre sindacati vogliono ancora una volta ribadire un punto fondamentale: «Anche il passaggio alla SRR prima e a Messinaservizi poi comporterebbe il mantenimento di tutti i livelli occupazionali, nessuna riduzione di stipendio o voce accessoria, i lavoratori potrebbero accettare ugualmente, sebbene da noi giudicato atto lesivo dei loro diritti, il pagamento del Tfr e delle ferie con le stesse modalità indicate da Parrinello. Le attività continuerebbero su MessinaServizi e sull’usufrutto o cessione del ramo accetterebbero entrambe le soluzioni. Quindi è chiaro che la nostra posizione si differenzia non sulle risultanze finali ma nel passaggio iniziale: d’altronde non si comprende perché i lavoratori di Messinambiente operanti su Taormina sono prima transitati alla SRR ed anche i lavoratori di AtoMe3, rispettando la legge, adesso invece Parrinello e l’amministrazione comunale vorrebbero operare in difformità di legge. Ci dica chiaramente invece l'avvocato Parrinello da sempre favorevole al transito attraverso la Srr quale sia il reale motivo per cui oggi si è ostinato con la complicità di parte del sindacato ad operare contro la normativa».
Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel ribadiscono che non è più comprensibile la scelta di mettere in campo un doppione di Messinambiente lasciando in essere due società, scelta che l'avvocato Parrinello nella sua nota scarica "letteralmente" sul consiglio comunale, dimenticando che esso stesso fu messo con le spalle al muro di fronte alle richieste di questa amministrazione. «Si fanno pagare ai lavoratori le colpe del malgoverno della politica con il benestare di una parte sindacale che ha fatto da sgabello politico acconsentendo a questa amministrazione persino di far cassa coi 2,5 milioni di euro che secondo il concordato dovevano essere saldati ai lavoratori per le ferie residue».
Per i tre sindacati se ancora oggi il 50% dei lavoratori non ha firmato, sono queste le uniche reali motivazioni: «Sul 50% che “avrebbe liberamente firmato” esprimiamo riserve perché giungono notizie su modalità improprie che se confermate ci indurranno a fare esposto alle autorità competenti. Strano come il conciliatore di un’organizzazione sindacale con dono dell'ubiquità possa firmare contestualmente le conciliazioni sia a Messinaambiente in autoparco in via Salandra che a Messinaambiente nel centro di Pace. Tutti i fatti incresciosi a cui abbiamo assistito in questi giorni sono stati riportati alla Digos di Messina».