“Ho pensato che le dimissioni fossero un obbligo politico ed etico”. Così Elio Morabito si congeda dal suo ruolo di coordinatore del circolo “Messina Centro” di Sinistra Ecologia e Libertà. “Ho anticipato le mie dimissioni al Coordinatore Regionale del Partito – spiega Morabito – Non lascio Sel, ovviamente, ma solo gli incarichi. Per queste amministrative a Messina la posizione ufficiale di Sel è stata quella di schierarsi al fianco del candidato del centro sinistra Felice Calabrò, mentre il circolo “Matteo Cucinotta” ha sostenuto Renato Accorinti, poi il risultato delle urne è stato chiaro”. Il verdetto della storia, si potrebbe dire, dal quale si devono trarre le dovute conseguenze. La scelta del circolo coordinato da Elio Morabito fare parte della coalizione di centro sinistra – in alcune liste della quale ha candidato alcuni esponenti – era in linea con la volontà della Segreteria Provinciale. La preferenza espressa dai cittadini, però, ha dato ragione all’irriducibile opposizione dell’altro circolo cittadino, il “Matteo Cucinotta” coordinato da Sofia Martino, che non ha mai fatto mistero del suo appoggio alla candidatura di Renato Accorinti, proclamando il voto libero per le amministrative e candidando nella lista civica Cambiamo Messina dal Basso diversi dei suoi membri, chiamati con accusa da un lato ed orgoglio dall’altro “dissidenti”.
Adesso, ad elezioni concluse, Elio Morabito dichiara la sua intenzione di dimettersi, spiegando come sia arrivata a maturazione dopo la nota del deputato e coordinatore regionale di Sel Sicilia, Erasmo Palazzotto che lo stesso 24 giugno – giorno dei risultati del ballottaggio – salutava la vittoria di Renato Accorinti come una bella notizia per Messina in particolare e per l’intera Sicilia in generale, sottolineando, poi, come fosse necessaria “l'apertura di una riflessione seria che coinvolga tutte le forze del centrosinistra, per chiudere la stagione del consociativismo e aprire quella dell'alternativa". Dello stesso avviso Sergio Lima – Responsabile Enti Locali Sel Sicilia – che il giorno dopo ha puntato il dito, senza mezzi termini, contro la Segreteria Provinciale: “A Messina il Provinciale ha fatto un errore di valutazione e il nostro popolo ci ha ricordato da che parte bisognava stare, anche perché i nostri iscritti a Sel nelle liste di Accorinti sono andati benissimo, segno che dobbiamo ricostruire una sintonia con il nostro elettorato”.
Riflessioni amare, dunque, che portano ad amare conclusioni. Per quanto riguarda la Segreteria Provinciale – il cui segretario Salvatore Chiofalo è stato sfiduciato nel corso di un’assemblea provinciale auto convocata lo scorso 16 giugno- il direttivo regionale, riunitosi il sabato prima delle elezioni, ha deciso che sarà direttamente Palermo a interloquire e gestire il territorio provinciale, commissariando di fatto Chiofalo e la sua Segreteria fino ai congressi di Ottobre, dove verranno rimodulati nuovamente ruoli e cariche. Sembrerebbe arrivato l’epilogo, insomma, di mesi travagliati in seno al partito di Nichi Vendola.
Una sorta di irrequietezza che non ha investito solo l’ambito cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà, come spiega Elio Morabito: “In generale, per Sel, questi sono stati mesi complicati e siamo passati dall’essere quasi al governo all’opposizione. Secondo me il compito di Sel resta comunque quello di essere un partito di governo per questo auspico l’alleanza con il Partito Democratico”.
Passando ad analizzare più da vicino la situazione Messinese, Morabito afferma: “Sel a Messina è un partito con all’interno varie anime, come in tutti i partiti. Da noi c’è una componente che si può definire più movimentista che ha appoggiato Accorinti ed un'altra più fedele alle dinamiche tradizionali dei partiti. . Di fronte alla sconfitta elettorale, nonostante abbia fino all’ultimo sostenuto la candidatura di Calabrò con convinzione, non posso fare altro che dare le dimissioni. Dico “in bocca al lupo” a Renato Accorinti, che da ieri è il sindaco di tutti, pure il mio. Mi auguro che questa giunta faccia cose positive, noi rimaniamo disponibili all’attenzione e al sostegno delle iniziative che riteniamo valide. Non abbiamo nessun preconcetto, accettiamo con grande serenità il risultato elettorale”. Punto e a capo, dunque. Senza i rimpianti che trapelano, viceversa, dalle dichiarazioni dei dirigenti regionali del partito.
Parla con la serenità di chi si sente nel giusto, Elio Morabito, che prende tranquillamente atto della sconfitta di una linea politica in cui ha creduto e per cui ha lottato. Le dimissioni, infondo, sono un gesto simbolico, non la fine di un percorso politico. “Se si agisse tutti con linearità e coerenza la politica avrebbe un’altra immagine, dovrebbe essere più frequente la pratica del farsi da parte in chi subisce una sconfitta dopo essersi impegnato senza secondi fini in qualcosa in cui ha creduto. Penso che quello delle dimissioni sia un istituto da frequentare con più assiduità,è un invito che vale per tutti. Il principio di assumersi le proprie responsabilità gioverebbe molto alla politica, una logica di coerenza e correttezza nei confronti della città e dell’opinione pubblica che cambierebbe il volto della politica e, di conseguenza, la considerazione che ne hanno i cittadini”.