Mentre il Pd è alle prese con la stagione dei Congressi, in casa Sel si inasprisce lo scontro con i “ribelli” fuoriusciti in modo polemico nei giorni scorsi.
Avremmo voluto dare qualche cenno (e cifra) sulla fase dei Congressi di circolo del Partito democratico che si è conclusa ieri con le ultime votazioni, ma i regolamenti sono talmente complessi da far ritenere che siano stati partoriti da menti perverse o sotto effetto di sostanze stupefacenti. Probabilmente il labirinto di regole che viene imposto ai tesserati che abbiano voglia di partecipare attivamente alla vita del partito ha come unico obiettivo quello di prenderli per stanchezza e farli arrendere da qualsiasi velleità di inserimento. Con ogni probabilità l’Assemblea provinciale, nella quale i 250 delegati dovranno eleggere il segretario provinciale e la sua squadra (perché poi la giunta la sceglierà lo stesso Basilio Ridolfo), nonché la convenzione provinciale, si terrà il prossimo 7 novembre, per dare modo e tempo agli organi statutari di rielaborare le tonnellate di verbali provenienti dai Congressi dei singoli Circoli, nonché dei coordinamenti dei circoli, e dei delegati. Per fortuna il numero dei Circoli è stato radicalmente abbassato sia in città (da 64 a 10) che nei Comuni della provincia, perché altrimenti avremmo dovuto aspettare Natale. Lunedì 4 si riunirà la Commissione provinciale di garanzia per i congressi, per iniziare la mole di lavoro e consegnare, in tempi brevi, a Palermo e Roma i resoconti dei Congressi di circolo con gli eletti sia alla guida del circolo che il coordinamento nonché i delegati all’Assemblea provinciale. Dato cruciale è quello relativo al tesseramento 2013. Stando ai primi conti pare che, a differenza del trend che si sta registrando in tutta Italia, con una crescita vertiginosa degli iscritti, a Messina sta avvenendo l’esatto opposto, un crollo di tesserati, che lascia lo spazio a diverse interpretazioni. I tempi delle truppe cammellate degli iscritti a loro insaputa sono lontani e questo la dice lunga sugli scenari futuri. L’ultima annotazione riguarda l’accordo siglato sulla segreteria Ridolfo tra genovesiani da una parte e tutte le altre correnti dell’altra, un’intesa che prevedeva la spartizione con questa percentuale 51% ai genovesiani e 49% a Panarello, Intelisano, Laccoto, La Monica, Beninati. Il clima di smobilitazione da un lato e la spinta al rinnovamento dall’altra potrebbe però portare numerose sorprese, soprattutto in provincia, a favore dei renziani della prima ora, che non hanno condiviso l’intesa e la spartizione.
Cambiando partito e spostandoci in casa Sel, alle prese con la grana dei fuoriusciti che nei giorni scorsi hanno diffuso una nota spiegandone le motivazioni (vedi articolo allegato). A giro di posta è arrivata la replica del garante congressuale di Sel Francesco Alparone: “Ci risulta incomprensibile la lettera inviata agli organi di stampa da quattro iscritti- spiega- La descrizione dello stato politico e organizzativo del partito è apertamente falsata e in contrasto con i dati reali che parlano di un aumento netto del dato del tesseramento (più che raddoppiato quest’anno) nonché dell’azione politica in città e nei Comuni della provincia. Un partito in salute, quindi, in cui esiste una dialettica politica e democratica, alle volte aspra nei toni, ma certamente salutare e indice di una vitalità che trova conferma nei risultati raggiunti. Non vorremmo che le vere motivazioni della scelta degli oramai ex iscritti fosse da ricercare nei postumi della sconfitta nelle recenti amministrative in tal caso non ci resterebbe che augurare loro maggiore fortuna in altri spazi politici”.
Il riferimento di Alparone è alle voci che danno gli ex Sel in direzione Pd, area Civati.
Al garante di Sinistra ecologia e libertà di Messina rispondono, per tutti, Andrea Carbone ed Elio Morabito, firmatari del precedente documento.
“ Se uno domanda “che ora è”, l’altro non può rispondere “oggi è leggermente nuvoloso”. Se risponde così o non ha capito nulla della domanda o risponde senza leggere o peggio ancora qualcuno gli ha suggerito la risposta. E’ per questo che l’inventata figura del garante congressuale di Sel, di cui non si ritrova traccia in nessuna norma statutaria o regolamentare del partito impersonata da Francesco Alparone , ha perso una buona occasione per tacere. Nulla scrive rispetto all’evidente ambiguità della linea politica nazionale e regionale del partito, rispetto all’uso distorto delle regole, o sull’appiattimento acritico e sottomesso all’amministrazione Accorinti”. Carbone e Morabito si dicono disponibili ad un incontro con Alparone e ribadiscono di non essere interessati ad andare verso nessun altro partito e sollecitano il garante a fare un’attenta analisi anche del comportamento di Sel dopo le amministrative.
“Sel era ufficialmente schierata nel centrosinistra. La nostra insofferenza sta nel repentino cambio di “casacca”con la conseguente rincorsa al carro del vincitore, scelta per noi incomprensibile e mortificante”.
Rosaria Brancato