“Il prelievo forzoso per risanare il debito pubblico da parte del Governo centrale, sta determinando il costante impoverimento delle ex Province siciliane. Il grido d’allarme del sindaco di Messina, Cateno De Luca, è sintomatico di uno stato di malessere che rischia inevitabili conseguenze, quali il dissesto finanziario”.
Così la deputata alla Camera, Matilde Siracusano, del Gruppo Parlamentare di Forza Italia, firmataria di un emendamento insieme al collega Nino Germanà, al ddl di conversione del decreto legge 135/2018 in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e la Pubblica amministrazione.
“All’interno dell’emendamento – sostengono i deputati azzurri – si prospetta il mantenimento dell’equilibrio finanziario per gli Enti locali e, contestualmente, la possibilità di realizzare investimenti che non pregiudichino danni patrimoniali derivanti dalla perdita di eventuali finanziamenti.
Allo stato attuale – conclude Siracusano – a causa del prelievo forzoso, le ex province non sono in grado di mantenere i servizi basilari per il cittadino, dalla manutenzione delle strade provinciali a quella degli edifici scolastici di secondo grado. Se dal Governo nazionale si vuole decretare la morte delle ex province, noi saremo pronti a una mobilitazione con tutti i dipendenti coinvolti, per ribadire la nostra contrarietà a scelte scriteriate”.
L’EMENDAMENTO
La norma proposta consente di estendere al 2018, agli enti della regione siciliana, due delle misure straordinarie già recate dal Dl 50/2017: cioé la facoltà di predisporre il solo bilancio annuale e rendere disponibili gli avanzi liberi e destinati per il mantenimento dell’equilibrio finanziario.
Il secondo comma consente agli Enti che non dispongono prioritariamente di detti avanzi, di poter raggiungere gli equilibri di bilancio per l’esercizio 2018, mediante l’intervento finanziario della regione siciliana volto a sostenere l’onere della parziale compensazione del debito nei confronti dello Stato, di cui al comma 418 della legge 190/2014, relativamente alla sola annualità 2018.
Il terzo comma, consente agli Enti intermedi, nelle more dell’approvazione del bilancio di previsione, di poter adottare le necessarie variazioni contabili per l’impiego di risorse trasferite da altri Enti pubblici (Stato, Regione, Ue) per la realizzazione di investimenti, al fine di non determinare danni patrimoniali derivanti anche dalla perdita dei finanziamenti concessi.