A livello nazionale il dibattito è acceso e sta creando malumori all’interno della stessa maggioranza del governo giallorosso al punto che lo stesso premier Conte sta correggendo il tiro. Se nei giorni scorsi infatti il presidente del Consiglio Conte aveva ipotizzato di chiedere la proroga dello stato d’emergenza (in via preventiva) fino al 31 dicembre 2020, le polemiche innescate lo hanno spinto a ridurre la richiesta fino al 31 ottobre e comunque a passare da un voto delle Camere. Non solo l’opposizione infatti è insorta ma persino tra Pd e Italia Viva sono state espresse perplessità sul fatto che la proroga consentirebbe a Conte di governare da solo attraverso l’uso di DPCM (sfornati a ritmo continuo). Anche Berlusconi, che finora tra i leader dell’opposizione è stato quello più dialogante con Conte ha scritto una lettera aperta invitando il premier a dare priorità alle garanzie costituzionali.
Oggi dovrebbe essere il tema del giorno e anche la parlamentare messinese Matilde Siracusano interviene. “Il presidente del Consiglio pretende di avere pieni poteri, in via preventiva, per ancora diversi mesi- scrive Matilde Siracusano– Che lo stato di emergenza venga prorogato fino al 31ottobre o per tutto il 2020, poco cambia: lo scandalo resta. E il problema è tutto istituzionale. Giuseppe Conte vuole mani libere,evidentemente anche per puntellare la sua traballante poltrona, senza che il Parlamento possa esercitare il democratico e costituzionale compito di controllo rispetto alle decisioni dell’esecutivo. Se nei giorni scorsi non ci fosse stata la protesta corale delle opposizioni e l’imbarazzata presa di posizione di alcuni ambienti della maggioranza, il premier avrebbe ottenuto l’ok al suo disegno con un passaggio veloce in Consiglio dei ministri. Adesso, invece, l’avvocato del popolo -mai definizione fu più infelice – dovrà chiedere il voto di Camera e Senato”
La Siracusano ribadisce come Forza Italia su questa tematica abbia le idee chiare: la stagione dei Dpcm è finita, così come l’ esautoramento del Parlamento. La Costituzione prevede regole e passaggi ben precisi, è inaccettabile continuare a stravolgerli con l’alibi del Covid.