Pesante sentenza per i boss Carmelo D’Amico e Tindaro Calabrese, i due esponenti barcellonese e mazzarroto al centro del “patto di ferro” tra le due frange che ha permesso al clan del Longano di continuare a crescere, nel decennio scorso. Il Tribunale di Barcellona li ha condannati a 12 anni alla fine del processo “Sistema 2”. I boss, oggi al carcere duro, sono accusati di aver imposto il pizzo alla “Demoter” di Carlo Borella, ex presidente della locale Associazione Costruttori. L’imprenditore, che nego’ agli inquirenti di aver ricevuto richieste estorsive su una trance si lavori che eseguiva a Venetico, è stato condannato in primo grado per favoreggiamento, in precedenza, e dopo il fallimento dell’impresa ha concentrato i suoi sforzi imprenditoriali in Africa. Un anno e 2 mesi di condanna per Biagio Raffa, geometra della Demoter, accusato di aver emesso fatture false a favore dell’impresa di D’Amico, per mascherare il pagamento del pizzo. A dare il via all’inchiesta è stata la denuncia di un altro costruttore, impegnato con la Mediterranea Costruzioni nella realizzazione di un centro commerciale di Milazzo. Oggi la sentenza è arrivata alla fine di una lunghissima udienza e la camera di consiglio, durate complessivamente una decina di ore. Dopo le arringhe dei difensori Tommaso Calderone e Tino Celi, il pm della Dda Giuseppe Verzera ha chiesto di controreplicare, ribadendo la richiesta di condanna a 16 anni per gli irriducibili boss e 3 anni per il tecnico dell’impresa.
L’operazione Sistema ha dato via alle grandi operazioni che in anni recenti hanno permesso alle forze dell’Ordine di mettere sotto scacco il potente clan del Longano. Una lunga pagina giudiziaria fatta di decine di arresti, che hanno avuto il culmine con Gotha 4, un anno fa, quando a pochi mesi dalla ricostruzione della cupola, dopo i precedenti blitz, sono finiti in manette gli insospettabili nuovi reggenti. Proprio ieri I nuovi capi Carmelo Maio, Francesco Aliberti, Sebastiano De Pasquale, Carmelo Giambò e Salvatore Treccarichi sono stati rinviati a giudizio. Per loro il processo comincerà il 9 ottobre, ad esclusione di Maio, a giudizio dal 31 ottobre per l’omicidio di Ignazio Artino, il braccio destro di Carmelo Bisognano eliminato nel 2011, poco tempo dopo il pentimento dell’ex boss. Per il resto degli imputati, che hanno scelto il rito abbreviato, si torna in aula a luglio.