MESSINA – Si torna in Cassazione per definire la posizione dell’avvocato Giuseppe Calafiore. Per la terza volta infatti la Procura impugna il patteggiamento del legale di Siracusa al centro dell’inchiesta sulle presunte tangenti pagate per pilotare vicende giudiziarie.
Il procuratore Generale Carlo Caponcello (foto d’apertura) ed il sostituto Giuseppe Costa chiedono alla Suprema Corte di annullare l’ultimo patteggiamento, definito a Messina lo scorso 23 febbraio 2024 e chiuso a 7 mesi e 7 giorni in continuazione con i 2 anni e 9 mesi definiti a Roma. Il legale è anche alla misura di sicurezza e sorveglianza speciale, gli è stato inoltre il passaporto e ha l’obbligo di permanenza nel Lazio
Per la Procura di Messina il patteggiamento è da rivedere. La pena è bassa, anche la confisca è stata disposta per un valore troppo basso rispetto per esempio alle somme ricevute dall’x senatore Denis Verdini, sotto processo, stimate intorno ai 300 mila euro.
Terzo round quindi atteso in Cassazione, dove a difendere Calafiore ci sarà come sempre l’avvocato messinese Alberto Gullino.