Politica

Sit-in dei dipendenti a Palermo. La lettera: “Non sono un fannullone”. La proposta di De Luca

Una delegazione di dipendenti dell’ex Provincia sono partiti per Palermo per protestare in occasione dell’incontro tra il governatore Musumeci e la deputazione nazionale, che si terrà questa mattina alle 11.

Il sindaco De Luca, che ha prorogato le ferie forzate retribuite alla maggior parte dei dipendenti anche per questa settimana in un post ha scritto: “Finalmente hanno compreso che non sono io il loro aguzzino. Qui c’è un concorso di colpe Palermo Roma”.

De Luca, di concerto con Ranieri, ha lavorato ad un testo da proporre al governo nazionale anche in base all’incontro della scorsa settimana con il sottosegretario Villarosa ed invita la deputazione a presentare un emendamento domani alla Camera ed al Senato, in occasione del dibattito sul decreto quota 100 e reddito di cittadinanza.

Ieri abbiamo lavorato una giornata intera con il collega Massimo RANIERI, che ringrazio per la sua disponibilità, per elaborare il testo che tiene conto delle esigenze di tutte le ex province siciliane in relazione alle intese avviate con il sottosegretario Alessio Villarosa.

La proposta: norme straordinarie per il raggiungimento degli equilibri di Bilancio 2019/2021 delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi della Regione Siciliana
“Nelle more della definizione dei complessivi rapporti finanziari tra Stato e Regione Sicilia in merito al prelievo forzoso per i Liberi Consorzi Comunali e le Città Metropolitane della Sicilia, in deroga alle vigenti disposizioni generali in materia di contabilità pubblica, sono autorizzati i seguenti interventi urgenti finalizzati a contenere la crisi finanziaria degli Enti intermedi :

Predisposizione, per l’anno 2018 del Bilancio di Previsione solo annuale

Utilizzo anche in sede di approvazione del Bilancio di Previsione per l’annualità 2017 e per l’annualità 2018, dell’avanzo di amministrazione libero e destinato, per garantire il pareggio finanziario. Nel caso in cui l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione non risultasse interamente sufficiente a garantire il pareggio finanziario e gli equilibri ivi indicati, e nel caso di sussistenza di disavanzo di amministrazione, è consentito, altresì, ai predetti Enti intermedi, di approvare in squilibrio il Bilancio per la sola annualità 2018 con l’obbligo di copertura del disavanzo entro il triennio successivo 2019/2021;

In attesa della completa attuazione di quanto previsto nell’accordo firmato il 19 dicembre 2018 tra il Ministro dell’Economia ed il Presidente della Regione siciliana, gli enti al fine di utilizzare le risorse pubbliche trasferite per la realizzazione di interventi infrastrutturali, anche in assenza di Bilancio, sono autorizzati ad effettuare le necessarie variazioni di entrate ed uscite necessarie per l’utilizzo di dette risorse.

Per il triennio 2019/2021 sono assegnati in favore dei Liberi Consorzi e delle Città Metropolitane della Sicilia 50 milioni di euro per ciascun anno quale misura atta a favorire gli equilibri strutturali di tali Enti intermedi e consentire l’assolvimento delle funzioni fondamentali degli stessi. Tale norma consente il riallineamento degli Enti intermedi siciliani rispetto alle dotazioni finanziarie assegnate agli Enti intermedi delle regioni a statuto ordinario.


Nell’ambito della definizione dell’accordo Stato regione Siciliana del 19 dicembre 2018 dovranno essere previste a carico della regione siciliana le somme necessarie, per il triennio 2019/2021, per garantire gli equilibri di bilancio dei liberi consorzi e delle città metropolitane siciliane, in aggiunta al trasferimento necessario per la copertura dei disavanzi degli enti intermedi registrati nell’esercizio 2018 da ripianarsi nel triennio successivo”

De Luca nel post spiega anche le motivazioni tecniche della proposta articolata che consentirebbe alle Città Metropolitane ed ai Liberi Consorzi di uscire dal tunnel di una crisi irreversibile.

l’ufficio informazioni turistiche di Palazzo dei Leoni

Intanto su Facebook è stata postata ieri la testimonianza di un dipendente di Palazzo dei Leoni, Giuseppe Gulletta, che presta servizio all’infopoint turistico.

“Mi presento cosi perché, anche se spesso non ci si rende conto, alla domanda -chi sei? si risponde il più delle volte dicendo quello che si fa. Nel mio caso la questione è vera solo a metà. Sono finito per diventare quello che faccio. Non sono un operatore turistico, non ho lauree in storia dell’arte, in lingue straniere o in promozione turistica. Ho un mio bagaglio culturale , arricchito nel corso degli anni, stimolato sostanzialmente dal fatto di poterlo mettere in campo per migliorare e qualificare il mio lavoro. Non si può tornare a casa con la frustrazione di avere svenduto il proprio tempo per quei 4 soldi che troviamo nella busta paga. Il mio lavoro vale molto di più di quello che mi viene pagato. E non perché sono bravo, competente o altro. Il mio lavoro vale perché lo faccio col cuore. Altrimenti non si spiegherebbero tante cose. Non si capirebbe perché succede di ospitare(parlo di vitto e alloggio) per più giorni a casa una famiglia intera di cicloturisti con prole al seguito (3 bambini con età compresa tra i 3 e i 10 anni) , in attesa che cessi il maltempo e possano ripartire in sicurezza. Non si capirebbe perché farsi autorizzare un permesso personale per andare a fare da interprete ad una turista il cui marito viene ricoverato d’urgenza per un presunto attacco di appendicite durante l’approdo della nave a Messina. Ricoverato da più giorni la signora che si è recata nel nostro punto informativo ci ha raccontato che si trovava in grande difficoltà con i medici del nosocomio cittadino perché nessuno parlava la sua lingua. Non si capirebbe perché diventa normale dare il proprio cellulare per chiamare la banca del proprio paese e cercare di togliere dai casini quel turista che ha subito il furto del portafogli con dentro soldi, documenti e carta di credito, facendo praticamente quasi ufficio da consolato. Non si capirebbe l’impegno profuso per inventarsi tutor e formatori, quando ci è stato chiesto di partecipare al progetto AccogliMe. Il progetto ha visto la formazione e l’affiancamento di 12 migranti minori non accompagnati provenienti da varie zone dell’Africa per renderli capaci di poter accogliere i croceristi al porto così come loro sono stati accolti poco tempo prima. Non si capirebbe come, a volte, si scopre di avere figli con un altro colore di pelle, non si capirebbero le lacrime, le nostre e le loro, quando ci siamo visti e abbracciati per l’ultima volta perché il destino aveva deciso così.

Potrei continuare a citare un’infinità di aneddoti che io ed i colleghi dell’infopoint viviamo quasi ogni giorno e che si concludono con la scena del turista che va via lasciando il suo contatto con l’invito di passarlo a trovare se mai ci dovessimo trovare per quelle latitudini e con il cuore rinfrancato da tanta umanità.

Perché di questo si tratta, quando aggiungi all’informazione che ti viene chiesta un sorriso e la propria disponibilità allora entra in gioco l’umanità , quella che non rientra tra i nostri doveri di impiegati ma in quella di uomini. Non voglio autopromuovermi né come singolo né come ufficio, vorrei solo non avere mai sentito le parole del mio più importante amministratore che mi chiama fannullone perché non lo sono e perché non mi sento tale. Ho parlato del mio ufficio ma sono convinto che tanti altri colleghi avrebbero altrettanti storie di ordinaria efficienza ed umanità da raccontare. Non lasciamoci offendere da simili calunnie, non lasciamo ferire la nostra dignità, continuiamo il nostro lavoro con perseveranza, avremo così belle favole da raccontare ai nostri nipoti. Quando saremo vecchi!